Un altro passo nella direzione gusta. Da quando il presidente dei Tigers Cesena Giampiero Valgimigli ha incontrato la squadra fissando l’asticella delle ambizioni stagionali a quattro – o meglio ancora cinque - vittorie entro la fine del torneo per poter conquistare la salvezza senza passare dalle turbolenti acque dei playout, il gruppo di coach Davide Tassinari ha vinto due partite su due: non male ma soprattutto mandando segnali più che confortanti. Il che è certamente un ottimo messaggio in termini di efficacia di quanto si voleva trasmettere, ma non solo. La stagione regolare è ancora lunga (mancano nove partite, compreso il recupero di mercoledì prossimo, 16 marzo, contro Faenza) e quello che conta ora è non deragliare dal binario giusto imboccato dopo tanti sforzi.
Che la forza di questo gruppo sia la difesa è evidente, ma da sola però non basta. Dall’attacco serve di più, non per segnare stabilmente 90 punti a partita (sarebbe un’esagerazione e forse non ci sono nemmeno i mezzi), ma per garantire quella fluidità di gioco in grado di mantenere in ottima salute il motore tigrato per tutti i 40 minuti, scongiurando le ormai costanti - e pericolosissime - apnee momentanee ma comunque sempre pericolosissime.
Domenica ci sarà la finale di Coppa Italia e i cesenati resteranno sul divano, ma la prossima settimana sono in calendario il recupero infrasettimanale e (il 20 marzo) il match interno con Giulianova. Si possono vincere entrambe le partite, una alla volta, a patto di non rilassarsi mai. Perché ora si fa veramente sul serio: in palio c’è la gustosa prospettiva di aver centrato l’obiettivo presidenziale entro marzo. Per poi pensare liberamente a cosa fare per divertirsi il più a lungo possibile arrivando alle porte dell’estate. Che si preannuncia calda di ottimismo e positività.
Luca Ravaglia