Tigers, ai playout bisogna cambiare registro

Contro Montegranaro, che in campionato ha vinto solo tre partite, serie da non fallire per restare in B. L’altra sfida è Jesi-Civitanova

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di Luca Ravaglia

I Tigers Cesena si apprestano a entrare nella loro ennesima post season, che però questa volta è abbinata al lato ‘sbagliato’ della classifica e fa rima con playout. Tradotto: serve giocare meno gare possibili per mettere al sicuro la serie B. In programma c’è la sfida con Montegranaro in una serie al meglio delle cinque partite, le prime due delle quali si giocheranno al Carisport domenica 15 e martedì 17 maggio. Poi si cambierà campo, prima di una eventuale ‘bella’ di nuovo a Cesena.

La squadra romagnola si presenta all’appuntamento da non fallire dopo essersi messa alle spalle una stagione regolare piena di rimpianti, occasioni mancate, sgambetti della malasorte, roster sforbiciato in corso d’opera con la partenza del veterano Salvatore Genovese mai sostituito e col cambio di panchina che a 80 minuti dalla fine del torneo ha visto coach Vincenzo Patrizio sostituire Davide Tassinari. Il tutto tanto per riepilogare il recente passato, con la consapevolezza però che a questo punto nessuno ha voglia di guardare indietro. La post season, qualunque cosa metta in palio, è sempre tutto un altro paio di maniche rispetto all’ordinaria amministrazione della prima parte del torneo e nel caso specifico offre a Cesena la possibilità non tanto di voltare pagina, ma di gettare via un libro e di aprirne uno nuovo, ancora tutto da scrivere.

Capitolo uno, l’avversario è tutt’altro che inaffrontabile: Montegranaro fin qui ha vinto solo 3 gare delle 30 giocate e contro Cesena ha sempre perso (85-52 il 14 novembre al Carisport e di appena un punto 69-70 il 6 marzo in casa propria, quando la nave tigrata aveva già cominciato a imbarcare molta più acqua del previsto). Restando nel girone C, l’altra sfida salvezza sarà tra Jesi e Civitanova. Nel caso in cui la serie dovesse andare male, la strada per salvarsi diventerebbe strettissima. Visto che i gironi sono quattro e in ognuno di essi si giocano due sfide playout, con le ultime classificate già retrocesse (vedi Giulianova), le squadre attualmente coinvolte sono 16. Otto si salvano vincendo il primo turno e così ne restano altrettante. Di queste, le quattro peggiori classificate nella regular season salutano immediatamente la categoria (Cesena, quintultima, non rientrerebbe tra loro) mentre le altre quattro rimaste si daranno appuntamento in una due giorni con la scimitarra tra i denti dalla quale sopravvivrà soltanto un club. In sintesi, non è più il tempo di fare calcoli, che tra l’altro quest’anno non sono mai tornati. E’ tempo di vincere tre partite.