"Tigers, se siamo aggressivi possiamo battere chiunque"

Il coach Tassinari: "I guanti di velluto qui non si usano. Serve un’altra prodezza. contro una squadra forte"

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L’appetito vien mangiando. Frase fatta, tanto più se si parla di Tigri. In ogni caso, la truppa di coach Davide Tassinari oggi alle 18 (diretta sulla piattaforma Lnp) scenderà al gran completo sul difficile campo di Faenza per provare a ripetere il risultato della scorsa settimana quando i cesenati hanno battuto al Carisport la Real Sebastiani Rieti, favorita per la vittoria del torneo. "Quello che ho detto ai ragazzi – sorride il tecnico – è che sette giorni fa abbiamo fatto la nostra prima impresa al Carisport e ora dobbiamo rilanciare centrando la prima in trasferta. Ci serve andare a prendere due punti contro la squadra che ha vinto la Supercoppa e che prima di perdere a Rimini, aveva vinto sette partite di fila. Inoltre i nostri avversari hanno appena aggiunto al loro organico l’ala Aromando che ha rescisso il contratto con Chieti in A2 ed è reduce da un’ottima stagione a Bernareggio".

Ai Tigers servirà cavalcare il legittimo entusiasmo frutto di una grande partita. "Bisogna avere consapevolezza di dove siamo e cosa stiamo facendo – rilancia Tassinari -: in un campionato di basket di serie B i guanti di velluto non si usano, punto e basta. C’è da difendere, difendere forte, con aggressività: se un playmaker entra in area con una penetrazione facile, la volta dopo non può più succedere. E lo stesso vale per un lungo che strappa un rimbalzo incontrastato. No, qui si lotta su ogni pallone, si corre, si alzano i gomiti e non si rende niente di semplice all’avversario. Sono le nostre caratteristiche, se le sfruttiamo al meglio, battiamo chiunque". L’altro segnale incoraggiante riguarda la gestione dei momenti cruciali della gara, dove non solo Cesena ha dimostrato di saper reggere il tentativo di ritorno di una big, ma ha anche rilanciato, ottimizzando i possessi sui 24 secondi e controllando gli aspetti chiave del gioco: "Restare lucidi negli ultimi cinque minuti di gioco fa sempre la differenza tra vincere e perdere".

Luca Ravaglia