Toscano, un vincente che legge molto e parla poco

Il futuro tecnico del Cesena ha preso dal padre il culto del lavoro e del sacrificio. Motivatore, vuole il pressing alto e centrali bravi anche sulle corsie esterne

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di Andrea Baraghini

“Non c’è gioia, se non c’è lacrima”. E’ riassunto in una frase, che lui stesso fece stampare sulle magliette dei giocatori ai tempi di Terni, il credo di Domenico “Mimmo” Toscano. Un principio che lo ha guidato sia nella vita che nel cammino calcistico, prima come attore sul rettangolo di gioco, poi seduto sulle panchine da quella delle giovanili del Rende, alla più “sentita”, quella di Reggio Calabria.

Dal padre ferroviere ha imparato il culto del lavoro e del sacrificio, poi ci ha messo tanto di suo per farsi spazio arricchendo il proprio bagaglio umano con un mix di letture, soprattutto di crescita personale. In un’intervista ha dichiarato che tra tutti i libri letti, ’Come tirar fuori il meglio da te stesso e dagli altri’ di Thony Roberts è stato per lui il più significativo, ed un pizzico di sacro con una devozione alla Madonna di Lourdes che lo spinge ogni anno ad un pellegrinaggio nel santuario a lei dedicato. Il prossimo compleanno, quello dei 51 anni lo festeggerà il 4 Agosto in ritiro e con addosso la casacca bianconera. Sposato e con una figlia, Toscano ha vinto molto sia da giocatore ma, soprattutto, come allenatore sin dalla prima esperienza, quando sulla panchina del Cosenza conquistò due promozioni, dalla D in due anni. A dimostrazione che si può essere profeti anche lontani dalla patria, si è tolto lo sfizio di ripetersi a latitudini diverse dello stivale, prima riportando in B la Ternana nel 2012, e poi il Novara nel 2015, fino ad arrivare all’ultimo trionfo del 2019 con la Reggina (nella storia granata è stato il primo a conquistare la promozione come giocatore e poi come allenatore).

Nelle sue squadre predilige un giusto mix di esperienza e freschezza giovanile. Quello che non deve mancare però è la forza del gruppo che cura attraverso un grande lavoro di motivazione. Di poche parole, preferisce far parlare i fatti, le sue formazioni devono correre e togliere fiato e idee all’avversario con un pressing alto che comincia con i due attaccanti. Il modulo preferito è il 3-5-2 (può trasformarsi anche a gara in corso in un 3-4-1-2 o 3-4-3), ma che non tocca la sistemazione difensiva sempre a tre. Per questo in rosa non devono mancare i centrali difensivi in grado di giocare anche sulla corsia esterna, alla Ciofi. Fondamentale la presenza di almeno cinque centrocampisti esterni in grado di fare benissimo sia la fase offensiva che quella difensiva, mentre in mezzo al campo Toscano vuole elementi bravi nel contenere, ma per nulla timidi nell’inserirsi. Un centravanti puro con una seconda punta attorno e non dia riferimenti è il mix ideale, anche se devono far partire il pressing di tutta la squadra.

Con questi identikit il Cesena stilerà la lista della spesa per il mercato. In casa ci sono 14 giocatori sotto contratto (Ciofi, Gonnelli, Ilari Caturano, Calderoni, Brambilla, Berti, Bortolussi, Frieser, Pittarello , Zecca, Pierini e i gemelli Shpendi) i cui profili saranno valutati da Toscano. Obiettivi di trattative estive potrebbero essere elementi già conosciuti da Toscano come il difensore Giuseppe Loiacono e il centrocampista classe ’92 Nicolò Bianchi, entrambi della Reggina, o il centravanti Simone Corazza che ha estimatori in B (Modena). Staff: a Cesena di sicuro lo seguirà il suo secondo Michele Napoli, con lui sin dall’inizio. Da definire gli altri ruoli.