Tra virus e infortuni sei atleti sono indisponibili

La lista degli assenti forzati comprende Longo, Capellini, Satalino, Caturano, Zecca e forse anche Sala

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Bisogna essere onesti: di regolare, quando la regolarità dovrebbe essere la prima credenziale di ogni competizione, comincia ad esserci poco o nulla. Però dall’alto il calcio delle prime squadre non sembra voler essere fermato. L’enorme e gigantesco paradosso è che, rimanendo così le cose, il Cesena contro la capolista Padova, lunedì alle 21 al Manuzzi, arbitro Miele di Nola, dovrà cercare una continuità sul campo senza poter contare nella continuità degli uomini.

Non vuole essere un alibi, è semplicemente un dato di fatto: il Cavalluccio si appresta ad affrontare i biancoscudati in ‘emergenza’ psicologica e sanitaria. Psicologica perché gli ultimi giorni sono stati vissuti sotto enorme pressione: il sabato surreale di Carpi, la quarantena presso l’hotel Lungomare di Villamarina, dove sono state predisposte camere singole, nel frattempo erano ripresi gli allenamenti e il pallone per un attimo era tornato al ‘centro’ della vita, poi la notizia di ieri sera di una nuova positività, quella del tecnico Viali, che di sicuro non può che aver nuovamente distrutto l’umore. Sanitaria perché il Cesena, al momento, avrà indisponibili almeno sei giocatori oltre al suo allenatore. Tre le assenze, attualmente, a causa del Covid: Longo, Capellini, Viali. Quattro per infortunio: Satalino, Caturano, Zecca e probabilmente anche Sala, le notizie dal campo di ieri riportavano di come fosse difficile recuperarlo a causa del problema alla caviglia.

Se c’è qualcosa che non ha mai abbandonato la stagione bianconera, già di per sé anomala, è la consapevolezza di non aver mai potuto schierare, in ogni ruolo, contemporaneamente i migliori giocatori a disposizione. Contro la Triestina il mercato non era finito e la squadra non era stata ancora completata, poi nell’immediato si è fermato Ardizzone, una delle certezze per spessore ed esperienza del centrocampo: stiramento di primo grado al bicipite femorale destro. Indisponibile per tre gare (Perugia, Feralpisalò, Gubbio), in panchina con il Fano, è tornato in campo a Carpi risultando l’ultimo a mollare.

Senza dubbio, però, l’infortunio più grave è quello di Caturano: lesione di secondo grado al bicipite femorale sinistro, rientrerà tra fine novembre, inizio dicembre. Il capitano in campo non si è mai risparmiato, dando il cuore e l’anima, si veniva poi da mesi di inattività: anche questo non può che aver influito sulla gravità del problema muscolare. Bortolussi finora ha svolto più che egregiamente la sua parte, cinque gol in sette partite, ma l’investimento pesante della società in attacco era stato proprio fatto nell’ottica: con due centravanti simili segnare e vincere le partite sarebbe molto più facile contro chiunque. Il Covid, poi, non ha risparmiato il Cesena, a partire inizialmente da Campagna già guarito: tutte le squadre ormai lo stanno provando sulla propria pelle ed è qui che si cammina sul filo del rasoio della regolarità.

g.m.