"Tutto da rifare, ma la passione batte il virus"

Il dt del Romagna Francesco Urbani dopo il nuovo decreto: "Il torneo doveva iniziare l’8 novembre, spostato al 24 gennaio"

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di Luca Ravaglia

Se al rugby togli il contatto cosa rimane? Molto più di quello che si pensi. "Restano l’entusiasmo, il piacere di cementificare lo spirito di gruppo e la determinazione a volersi migliorare individualmente".

La parola, chiara e limpida è di Francesco Urbani, direttore tecnico del Romagna Rfc (serie A) , che è alle prese con la riorganizzazione delle attività all’indomani delle nuove disposizioni dettate in materia di contenimento dei rischi di diffusione del coronavirus. E non nasconde le difficoltà ma anche tutte le intenzioni sue e del club di superarle.

"Il periodo è ovviamente complicatissimo – comincia senza mezzi termini ma guardando avanti con determinazione– perché le tante incertezze dettate dall’escalation della pandemia ci hanno costretto per la seconda vola in pochi mesi a stravolgere la programmazione con tutto quello che ne può conseguire. E dobbiamo considerare che già in estate, da quando avevamo ripreso le attività, avevamo riscontrato una grandissima voglia di tornare in campo da parte di tutti gli atleti di ogni età dopo il lungo lockdown.

Vorrei ricordare che in aggiunta alle nostre prime squadre maschile e femminile in tutto il territorio romagnolo contiamo un migliaio di atleti divisi nei vari club che gravitano intorno al sodalizio. A nizio stagione abbiamo addirittura registrato un aumento delle iscrizioni, un dato particolarmente indicativo e significativo. Si tratta infatti di un ottimo segnale, dettato probabilmente anche dal vantaggio di allenarsi all’aperto, in spazi ampi, sotto l’egida di uno staff tecnico competente e professionale e nel pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza che restano ovviamente le priorità".

Mentre la preparazione cominciava a tararsi sull’imminente inizio della nuova stagione, dalla Federazione erano velocemente arrivati i calendari, la grande avventura quindi era già stata programmata, l’attività modulata di conseguenza.

"La serie A – continua sempre Francesco Urbani– secondo le previsioni iniziali avrebbe dovuto iniziare l’8 novembre, nel nostro caso l’avvio era stato programmato in trasferta sul campo di Prato. E proprio seguendo queste direttive ci eravamo adeguati, avevamo disputato un’amichevole a Pesaro e ci apprestavamo a giocarne un’ultima prima del via ufficiale proprio per farci trovare pronti. Ovviamente ora è saltato tutto. La prossima data utile individuata è il 24 gennaio. Fermo restando il fatto che il torneo con ogni probabilità dovrà essere rimodulato per consentire comunque il termine della stagione entro giugno. Insomma le novità non dovrebbero mancare, mi pare che sia diventata una necessità".

Nel frattempo per il prossimo mese, al momento fino al 24 novembre, le direttive governative prevedono soltanto allenamenti individuali che per chi è abituato alle mischie e agli scambi di idee senza troppi complimenti, potrebbe sembrare un’eresia, vanificare tutto e di più.

Il direttore tecnico dei romagnoli Francesco Urbani sa però come muoversi, ha sempre le idee chiare e reattive e le espone: "L’importante è mantenere alte le motivazioni, il primo obiettivo deve essere questo. Per gli atleti più grandi e per quelli che gravitano intorno alle prima squadra c’è lo stimolo del lavoro sull’aspetto tecnico e del mantenimento della condizione fisica ottimale mentre per i bambini c’è il divertimento che riusciamo comunque a garantire attraverso una vasta serie di giochi e attività, mentre la fascia adolescenziale è quella più ‘delicata’. I riscontri però ci danno ragione, a dimostrazione del fatto che la passione per la palla ovale una volta che ti contagia, è a prova di tutto". Anche di virus pandemici.