di Daniele Zandoli E’ un’aria mesta quella che circonda il derby di Romagna in programma oggi pomeriggio all’Orogel Stadium Manuzzi. Cesena-Ravenna non avrà l’allegra cornice fatta di cori, sfottò e sano campanilismo, classici contorni di ogni scontro fra giallorossi e bianconeri. Anzi, a ulteriore peggioramento della situazione arriva la notizia che alcuni giocatori del Ravenna risultano contagiati dal covid e l’ambiente precipita in una sindrome che al Cesena conoscono benissimo. "L’abbiamo provata a Carpi ed esprimo a tutti i componenti del gruppo squadra giallorosso la mia vicinanza proprio perché so come stanno". William Viali ha provato sulla propria pelle cosa significhi dover riorganizzare la propria vita sotto i colpi del virus. Esami, isolamento nel gruppo e poi direttamente, con l’impedimento a guidare la squadra dalla panchina. "Se penso al pomeriggio del match a Carpi mi viene ancora la pelle d’oca. Però abbiamo sempre giocato, anche quando sembra crollarti il mondo addosso e hai voglia di fare tutto fuorchè scendere in campo perché l’impatto è molto complicato". Stavolta tocca agli altri in un campionato che rischia di diventare una gara ad ostacoli. "Cerchiamo di non perdere energie analizzando il match di Pesaro – esordisce Viali nell’analisi tecnica – dobbiamo cercare di dare continuità al nostro percorso, voglio il terzo risultato utile consecutivo. Non sarà un derby classico col calore della gente attorno e quindi non avrà lo stesso sapore. La stessa importanza però sì, contano i tre punti per scrollarci di dosso questa situazione sul confine. Avessimo perso a Pesaro saremmo stati risucchiati nelle parti basse, se vinciamo oggi siamo alle spalle delle migliori in una classifica molto corta. Dobbiamo disputare un’altra grande partita". Una capatina sul match di Pesaro però gli sfugge, irresistibile. "Ho trovato conferma contro il dubbio nato durante le due precedenti sconfitte. Ho rivisto la mia squadra. Sicura, capace di impedire ...
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