Viali e Cesena: pesano le occasioni mancate

Il tecnico ha annunciato l’addio dopo l’eliminazione dai playoff. La dirigenza ora cerca una figura di personalità ed esperienza

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Un divorzio annunciatissimo quello tra il Cesena e mister Viali confermato dal tecnico subito dopo il disastro con il Monopoli. Almeno da febbraio la nuova proprietà non aveva visto in lui quelle doti di autorità, mentalità vincente per una formazione che la prossima stagione dovrà fare di tutto per il salto di categoria, anche se non ne ha condizionato le scelte tecniche.

Così, nonostante il terzo posto sempre conservato, un girone di ritorno mai nel segno della continuità di rendimento, con sbalzi continui, alcune trasferte sconcertanti e undici punti in meno dell’andata non hanno lasciato scampo.

Con il sigillo della clamorosa uscita con il Monopoli, un’impresa al contrario dopo che vincendo in Puglia erano stati creati tutti i presupposti per andare avanti. Ma giovedì scorso squadra sgonfia, remissiva, impaurita e mister che non solo non ha saputo incidere ma vi ha accompagnato scelte tecniche e sostituzioni fuori luogo.

Due anni e mezzo lusinghieri ma... In generale la gestione Viali, con due proprietà ben differenti come idee, ha portato una salvezza, un settimo posto condizionato dal covid ed eliminazione ai playoff col Matelica e un terzo e fuori subito nella fase nazionale col Monopoli. Eccolo il bottino in generale non da buttare del tecnico che il 27 gennaio 2020, dopo il ko di Trieste, prese il posto di Modesto quando il favorito pareva Roberto Cevoli. Ma si deve andare oltre, ai playoff in entrambe le occasioni la squadra si è persa e il suo mister prima di tutti.

Crollo nei momenti topici. Sia con il Matelica che un anno dopo con il Monopoli il gruppo si è presentato con l’approccio sbagliato, molle, timoroso e le similitudini negli errori sono varie. Contro i marchigiani a recuperare e a illudere ci pensò la classe di Di Gennaro, poi non si riuscì a stare sul pezzo. In entrambi i casi il tecnico non inserì giocatori di gamba e temperamento, un anno fa Collocolo, ora Candela e Favale, poi le sostituzioni molto discutibili e recenti: Pierini e Caturano quando la squadra avrebbe dovuto rimontare. Inoltre il caso ha voluto che a sbagliare pesantemente sia sempre stato Nardi spesso provvidenziale in stagione.

Sparita l’affidabilità. Una squadra con scarsa personalità ovunque che dopo un girone di andata sbarazzino e di alto livello appena è stata alzata l’asticella dichiaratamente si è smarrita. Troppo alterna, poco affidabile, capace di tutto e il contrario di tutto. La sicurezza è mancata anche in panchina dove si è puntato su elementi poco tonici nei momenti importanti. A gennaio poi non è arrivato il necessario centrocampista di qualità e corsa; Frieser infatti non era quello che serviva alle idee di Viali che lo ha considerato pochissimo.

L’esplosione di Pierini. Un talento lo era sempre stato ma uomo squadra, da gol e leader tecnico mai nonostante varie tappe importanti in carriera.

Viali lo ha trasformato in questo.

Ha il contratto fino al 2025, potrebbe essere l’elemento della ripartenza, comunque sia è un patrimonio che avrà richieste dalla B. Dall’altra parte è stato completamente accantonato nel finale un talento come Berti che in un centrocampo di scarsa qualità e minato dagli infortuni avrebbe fatto comodo per freschezza e colpi. Pure Bortolussi nel ritorno ha avuto un calo di rendimento inspiegabile e non per il solo gol segnato.

Il futuro. Viali, dopo avere ottenuto il risultato più importante della sua carriera, non dovrebbe avere difficoltà a trovare una buona squadra di C. La nuova proprietà invece vuole assolutamente provare a vincere in due anni, meglio subito, con un tecnico di personalità ed esperienza (Toscano è il favorito) e la rivoluzione. Mosse necessarie ma rischiose; di nuove società anche con investimenti notevoli al primo colpo in C ha vinto solo il Modena, pochi giorni fa.