Civitanova, all’Annibal Caro arrivano Marchioni e Montanari con ‘Uno zio Vanja’

Lo spettacolo in scena il 27 gennaio. Il 26 anche a Fabriano

All'Annibal Caro va in scena Uno zio Vanja

All'Annibal Caro va in scena Uno zio Vanja

Civitanova, 25 gennaio 2019 - Vinicio Marchioni e Francesco Montanari sbarcano al teatro Annibal Caro con “Uno zio Vanja" di Anton  Cechov. L’adattamento è di Letizia Russo,la produzione di Khora. Marchioni firma anche la regia. Lo spettacolo andrà in scena domenica alle 21.15. Completano il cast dello spettacolo Lorenzo Gioielli, Milena Mancini, Nina Torresi, Alessandra Costanzo, Andrea Caimmi e Nina Raia. Le scene sono di Marta Crisolini Malatesta, i costumi di Milena Mancini e Concetta Iannelli, le musiche di Pino Marino e le luci di Marco Palmieri. Prima di Civitanova, lo spettacolo farà tappa a Fabriano al Gentile sabato alle 21.

Il 26 ottobre del 1899 Anton Cechov fa rappresentare al Teatro d’Arte di Mosca Zio Vanja, oggi considerato uno dei drammi più importanti dello scrittore di Taganrog. Protagonista dei quattro atti originali è Ivan Petrovic Voiniskij, zio Vanja appunto, che per anni ha amministrato con scrupolo e abnegazione la tenuta della nipote Sonja versandone i redditi al cognato, il professor Serebrjakov, vedovo di sua sorella e padre di Sonja. Unica amicizia nella grigia esistenza di Vanja e di Sonja è quella del medico Astrov, amato senza speranza da Sonja. Per il resto sono tutti devoti al professore, che credono un genio. Serebrjakov si stabilisce con i due, insieme alla seconda moglie, Elena. Le illusioni sono presto distrutte: alla rivelazione che l'illustre professore è solo un mediocre sfacciatamente ingrato, zio Vanja sembra ribellarsi: in un momento d'ira arriva a sparargli, senza colpirlo. Nemmeno questo gesto estremo modifica il destino di Vanja e di Sonja, che riprendono la loro vita rassegnata e dimessa, sempre inviando le rendite della tenuta al professore tornato in città con la moglie. Lo stile di Cechov, semplice e sobrio, modellato sul tragicomico quotidiano restituisce con fascino irripetibile e struggente le complesse sfaccettature dell’esistenza umana anticipando e influenzando tutti i motivi successivi della drammaturgia occidentale europea e nordamericana. L’adattamento di Zio Vanja di Letizia Russo, nel rispetto della linea editoriale di Khora.teatro, ha l’obiettivo di riavvicinare il pubblico ai classici della storia del teatro facendo perno su precise note di contemporaneità della scrittura cecoviana per esaltarne la straordinaria attualità creativa. “I temi universali della famiglia, dell’arte, dell’amore, dell’ambizione e del fallimento – afferma Vinicio Marchioni -, inseriti in una proprietà ereditata dai protagonisti della vicenda di Zio Vanja, sono il centro della messa in scena. Cosa resta delle nostre ambizioni con il passare della vita? E se fossimo in Italia oggi, anziché nella Russia di fine 800? La nostra analisi del capolavoro cechoviano parte da queste due domande, che aprono squarci di riflessioni profondissime, attraverso quello sguardo insieme compassionevole, cinico e ironico proprio di Anton Cechov finalizzato a mettere in scena «gli uomini per quello che sono, non per come dovrebbero essere»”. Per informazioni: biglietteria del teatro 0732 3644.