Civitanova, incubo A14. "Bloccati nel traffico per ore"

Fine settimana di passione anche per tanti automobilisti maceratesi. La protesta: "Assurdo che ci facciano pagare il pedaggio"

Mezzi incolonnati lungo l’autostrada A14 (foto Zeppilli)

Mezzi incolonnati lungo l’autostrada A14 (foto Zeppilli)

Civitanova Marche, 23 dicembre 2019 - Inferno in A14 a causa dei restringimenti di carreggiata, con traffico paralizzato e immensi disagi, e con scene da incubo sia per strada che nelle aree di servizio, letteralmente prese d’assalto da migliaia di automobilisti disperati. Surreale la situazione in cui si sono trovati i viaggiatori del sabato e della domenica, gli ultimi prima di Natale, con tempi di percorrenza anche cinque volte superiori alla media: sabato, oltre cinque ore per 150 chilometri, e code che nelle Marche hanno superato i 20 chilometri, con gravi disagi specialmente nel tratto Civitanova-Fermo, e più avanti di Roseto degli Abruzzi-Pescara.

Il commento A14 paralizzata, lo specchio del Paese - di G. Canè L’autostrada è andata letteralmente in tilt nel pomeriggio di sabato, quando i tempi di percorrenza del tragitto Ancona-Pescara (meno di 150 chilometri per cui in condizioni normali si impiega circa un’ora e mezzo) sono arrivati a sette ore. Tra le testimonianze degli automobilisti c’è stato chi, partito alle 15.30 da Ancona, è riuscito ad arrivare a Pescara dopo otto ore sulla statale 16 e chi, partito da Milano alle 10, alle 23 era ancora in Abruzzo. Tra questi anche molti maceratesi. Diverse le scenate di isteria sulla carreggiata, "dove si vedeva la gente camminare, come se ci trovassimo a passeggio lungo il corso di una città ma con la differenza di scenate isteriche e di esplosioni di rabbia degli automobilisti. E, in tutto questo, ci è toccato pure pagare", racconta Egidio Bonifazi, di Pioraco, che con la moglie si è trovato in quell’inferno. I coniugi, sabato, stavano andando a Rigopiano, dove il 18 gennaio 2017 è morto il figlio Emanuele, 31 anni, receptionist dell’hotel. "Siamo partiti al mattino, per andare a mettere un alberello e un presepio sotto il totem dedicato alle vittime – spiega Bonifazi –, come abbiamo fatto anche negli anni passati. Dalla partenza a Castelraimondo all’arrivo a Rigopiano, abbiamo impiegato esattamente sette ore e 20 minuti, di cui un’ora e 10 soltanto per percorrere il tratto dal casello di Civitanova a quello di Porto Sant’Elpidio, per il quale in condizioni normali si impiegano cinque minuti. A Porto Sant’Elpidio eravamo disperati e abbiamo deciso di uscire dall’autostrada. Ma l’Adriatica era ancora peggio". Molti, evidentemente, avevano avuto la loro stessa idea.

"Ci siamo trovati in una situazione se possibile ancora più difficile – prosegue Bonifazi –, il traffico era completamente fermo, oltre l’intoppo dei tanti semafori su quella strada. Siamo andati avanti così, rassegnati, fino a Grottammare, dove abbiamo ripreso l’autostrada. Non potevano saperlo in quel momento, ma il peggio doveva ancora arrivare. Nel tratto di San Benedetto era il caos totale, tra i veicoli che si immettevano e quelli che uscivano. È stata un’esperienza surreale, allucinante. Ci era capitato di trovare traffico andando a Pescara, ma mai una cosa del genere. Un vero incubo. Il tutto sarebbe dovuto ai restringimenti di carreggiata. Siamo arrivati a Rigopiano alle 19.30. La paralisi del traffico ha sconvolto tutti i nostri piani, e ci ha costretto ad annullare un appuntamento. Dovevamo essere a una manifestazione in un paesino dell’Abruzzo per Ilaria di Biase, un’altra vittima di Rigopiano, ma abbiamo dovuto rinunciare". Oltre al danno, poi, la beffa. "Nelle aree di servizio, per l’occasione, i prezzi erano lievitati – sottolinea Bonifazi –, per quattro pezzetti di pizza abbiamo pagato 22 euro, ben 5,50 euro l’uno. E poi il pedaggio, naturalmente. Eravamo convinti che, almeno, non ci avrebbero fatto pagare. E invece, tutto come sempre". Ieri pomeriggio c’erano ancora code sull’A14 in direzione sud, a causa dei restringimenti di carreggiata conseguenti al sequestro dei viadotti, ma la situazione era migliorata rispetto a venerdì e a sabato.