Rubinetto
Civitanova, 10 agosto 2018 - Acqua contaminata da Escherichia Coli, a Civitanova Alta rubinetti chiusi nelle contrade Asola e San Savino. Sono una ottantina le famiglie interessate dal divieto di usare l’acqua a fini potabili e alimentari. Nelle condutture idriche sono state trovate tracce del batterio. Il campionamento effettuato il 7 agosto nel punto prelievo della strada Pietra Rossa è stato analizzato dall’Arpam di Macerata e gli esiti hanno portato all’emissione, nel pomeriggio di ieri, dell’ordinanza firmata dal sindaco. Le zone interessate sono le vie Pietra Rossa, Surripa (porzione della chiesa di San Savino), traversa San Savino, Monte della Nave e Caronte. La presenza di Escherichia Coli nel campione esaminato è di 1 su 100 millilitri, ma per legge del batterio non deve esserci traccia nell’acqua potabile e quindi è scattato il divieto.
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«Abbiamo provveduto fin dalle 14 del pomeriggio a posizionare nell’area antistante della chiesa di San Savino un’autocisterna per rifornire di acqua potabile i residenti – spiega Massimo Belvederesi, presidente dell’Atac, azienda comunale che gestisce l’acquedotto –. I prelievi per la controprova sono già stati effettuati dall’Arpam e domani (oggi, ndr) dovremmo conoscere i risultati». Gli esiti del laboratorio Arpam sono stati comunicati ieri al Comune dal direttore del Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione. La zona interessata si trova a valle rispetto al punto prelievo della strada Pietra Rossa e l’acqua che scorre su quelle condotte viene captata in località San Giacomo di Montecosaro, pozzo che serve alcune zone rurali di Civitanova Alta, ma che non è interessato dal divieto. Per informazioni è possibile contattare il coordinatore del servizio idrico dell’Atac al 3474513507, mentre responsabile del procedimento è il segretario Sergio Morosi (0733822288 e 3357422466, indirizzo mail sergio.morosi@comune.civitanova.mc.it.). Il divieto resta in vigore fino a contrordine. L’escherichia Coli sta funestando l’estate civitanovese. Il 26 luglio è scattato il divieto di balneazione, poi subito rientrato, per la presenza del batterio nel mare.