Aggredì il luogotenente Carbonari Condannata potentina di 49 anni

Per l’aggressione al luogotenente dei carabinieri Giuseppino Carbonari, è stata condannata ieri la 49enne Valentina Sciacqua, di Potenza Picena. Così ieri si è chiuso il processo relativo agli episodi avvenuti a Porto Recanati il 29 agosto del 2020. La donna si trovava davanti alla caserma dei militari. Dopo una serie di insulti e volgarità indirizzati contro di loro, la potentina se l’era presa con il luogotenente, che stava entrando nella palazzina. Tra i due era nata una sorta di colluttazione ed entrambi erano caduti a terra. La donna era stata arrestata con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, mentre il luogotenente aveva rimediato un trauma cranico e una brutta frattura a ulna e radio del braccio, con una prognosi di 40 giorni e la necessità di una operazione urgente. Nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, il pubblico ministero Francesca D’Arienzo aveva chiesto di sentire il compagno della donna, che aveva riferito in aula i fatti di quel giorno. Anche l’imputata, difesa dall’avvocato Caterina Francia, aveva dato la sua versione, negando qualunque aggressione e sostenendo anzi che erano stati i carabinieri a infastidirla senza alcuna motivazione. Nel processo con il rito abbreviato però, in tribunale a Macerata, l’avvocato Vanni Vecchioli ha depositato i filmati di quanto accaduto davanti alla caserma, girati dal cellulare di uno dei militari, e alla luce di questi ieri il giudice Marika Vecchiarino ha pronunciato la sentenza, condannando la donna a due mesi e venti giorni per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Sciacqua dovrà anche risarcire con 800 euro il luogotenente Carbonari e a rimborsargli le spese di costituzione in giudizio. La donna però è stata assolta dall’accusa di lesioni al militare "perché il fatto non costituisce reato".

Paola Pagnanelli