"Ambiente, bisogna prevenire e rispettare le regole"

L’ingegnere Giorgio Medori interviene sul tema: "Dobbiamo limitare i danni"

I disastri di Senigallia, quelli più attuali di Ischia e anche quelli che in passato hanno funestato altre zone del sud e del nord, e persino di Civitanova, non devono fornire lo spunto per fare le solite e inutili considerazioni ma per aggiornare le normative e imporne rigorosamente il rispetto. E’ questo il monito dell’ingegner Giorgio Medori, che commenta da tecnico e da cittadino gli eventi calamitosi recenti che oggi si susseguono in modo sempre più devastante e ricorrente. Il professionista civitanovese (è stato presidente provinciale dell’Ordine e dell’associazione Tecnici Civitanova) lancia il suo invito innanzitutto ai ministri Matteo Salvini (Infrastrutture) e Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente), ma anche al governatore delle Marche Francesco Acquaroli, all’assessore regionale della Difesa del suolo Stefano Aguzzi, a quello del Territorio Francesco Baldelli e, in modo molto discreto, alle amministrazioni locali. Il suo discorso è improntato alla massima concretezza: chi gestisce il territorio non si limiti alla enunciazione dei rischi o peggio ancora, a piangere sul latte versato, ma intervenga per prevenirli e rispetti le regole. "Nei vari ex genio civile – spiega Medori – ci si pone oggi la domanda se l’evento pluviometrico nel nord delle Marche, o quello di Ischia, sia stato eccezionale. La tv ci fa sapere che simili eventi possono avere tempi di ritorno periodici, mentre da studi effettuati al Politecnico di Torino, emerge che i valori delle piogge, rilevati in ambiti locali, dovrebbero essere aggiornati, a causa del cambiamento climatico e delle tragedie che colpiscono a caso". "La lezione della storia e della natura – aggiunge Medori – va recepita per evitare e limitare danni e tragedie, e da qui l’obbligo di rispettare la legge Galasso, aggiornata dai vari piani paesaggistici regionali, che stabilisce tra l’altro anche distanze di inedificabilità di 175ml dalle sponde dei fiumi". Norme rispettate? Medori lo mette in dubbio e anzi lo nega, causa varianti e variantine che hanno spesso altri fini. "Come per gli eventi sismici – prosegue – esistevano tre classi di pericolosità, per quelli meteorici sono previste tre aree e per il vento nove zone: dopo le "bombe d’acqua" o i "temporali autorigeneranti" che sempre più spesso si abbattono in tutto il territorio nazionale, sarebbe logico normare per legge anche le piogge, verificare la vulnerabilità idraulica dei corsi d’acqua, e non lasciare ai singoli progettisti la scelta delle piogge da utilizzare per stabilire la compatibilità idraulica". Se la prevenzione è meglio della cura, in sostanza, si cominci con il rispetto rigoroso delle norme, si metta l’ambiente in cima a tutto, si pospongano gli interessi dei singoli a quelli collettivi, a vantaggio della sicurezza sociale e ambientale.

Giuliano Forani