Civitanova, assolta la tassista accusata di aver preso 60mila euro dal compagno

La donna, Angelica Santolini, era accusata di aver tolto una fetta di eredità all’ex moglie e alla figlia di lui: "Il fatto non costituisce reato"

Ivan Gori, avvocato della tassista Angelica Santolini

Ivan Gori, avvocato della tassista Angelica Santolini

Civitanova, 8 aprile 2023 – Una tassista era stata accusata di aver preso 60mila euro dell’eredità del compagno, togliendoli alla ex moglie e alla figlia di lui. E il fratello era stato imputato di essersi impossessato di alcuni oggetti di valore del defunto. Ma in tribunale hanno dimostrato di non aver preso nulla, e anzi di essere ancora in credito.

Protagonista della vicenda è Angelica Santolini, 60enne civitanovese tassista e titolare di licenza di noleggio con conducente. La donna si era legata a Luigino Pieragostini, ma a marzo del 2016 l’uomo perse la vita a causa di un malore mentre era alla guida, con un conseguente incidente stradale. In seguito a questo, la ex moglie e una delle figlie del deceduto denunciarono Santolini, dicendo che lei nel febbraio 2015 aveva prelevato 60mila euro da un conto corrente cointestato con Pieragostini, e che il giorno del decesso dell’uomo aveva preso altri 1.700 euro da un conto su cui la tassista aveva la delega per le varie operazioni.

Così la civitanovese era finita sotto processo per appropriazione indebita. Santolini, difesa dagli avvocati Ivan Gori e Damiano Corsalini, aveva subito respinto quella accusa, spiegando che il prelievo di 60mila euro era un giroconto effettuato in accordo con Pieragostini, a titolo di anticipo sui 300mila euro che lei doveva riavere indietro dal compagno. Quanto ai 1.700 euro prelevati dopo l’incidente dell’uomo, la somma era stata utilizzata per far fronte alle spese funebri necessarie nel momento di emergenza. Nella vicenda era stato anche coinvolto Natale Santolini, fratello dell’imputata.

Dopo l’incidente di Pieragostini, l’uomo era andato alla camera mortuaria dell’ospedale, e lì gli erano stati consegnati alcuni oggetti del defunto tra cui un anello, un orologio, un telefono e 85 euro, che il civitanovese aveva con sé al momento del decesso. Anche lui era stato denunciato dalle eredi per appropriazione indebita, ma con l’avvocato Calogero Talluto aveva subito spiegato di aver consegnato alla anziana madre di Pieragostini tutto quello che gli era stato dato in ospedale. Ieri mattina in tribunale a Macerata, il giudice Barbara Angelini ha condiviso le ricostruzioni dei difensori e ha assolto i due imputati con la formula più ampia: "perché il fatto non costituisce reato". L’avvocato Gori si è detto soddisfatto della sentenza, che ha posto fine a una vicenda triste e tale da causare un grave pregiudizio esistenziale ad Angelica Santolini.