Civitanova, Smart a fuoco. C’è l’ombra del piromane

E' la terza auto in fiamme dall’inizio dell’anno. E' successo in via dalla Chiesa a poche decine di metri di distanza dal precedente raid di fuoco

PAURA NELLA NOTTE Auto a fuoco a Civitanova (foto d’archivio)

PAURA NELLA NOTTE Auto a fuoco a Civitanova (foto d’archivio)

Civitanova, 12 febbraio 2018 - È la terza auto «arrostita» a Civitanova dall’inizio dell’anno. Ed è successo a poche decine di metri di distanza (e quasi alla stessa ora) dal teatro del precedente raid di fuoco. L’altra notte s’è accesa come una torcia una Smart che il proprietario – il 58enne V.M. – aveva parcheggiato molte ore prima sotto casa, in via Dalla Chiesa a Fontespina. Il posto è a un tiro di schioppo da via Barbarigo, dove giovedì notte una Bmw era avvampata per mano di un piromane. Quella volta l’intenzionalità del rogo era stata resa manifesta dalle telecamere, che filmarono il blitz di un incendiario. Stavolta non ci sarebbero né occhi elettronici, né testimoni oculari utili a indirizzare le indagini.

Ma il fatto che il motore dell’utilitaria fosse ben freddo fa capire che c’è una possibilità su mille che possa trattarsi di un accidente casuale. Le fiamme si sono sviluppate a partire dal muso dell’auto e i vigili del fuoco, pur intervenuti di gran carriera non appena ricevuta per telefono la segnalazione (alle 3.17), non hanno potuto evitare che la distruggessero completamente. La Smart era alimentata a benzina. Il proprietario è sceso giù subito: incredulo nel vedere quella palla di fuoco, visto che – ha detto a chi gli era vicino – nessuno ha motivo di avercela con lui, né ha ricevuto minacce da chicchessia. Nei loro rilievi i pompieri non hanno rinvenuto tracce di combustibili e liquidi acceleranti, né tantomeno di contenitori sospetti.

Ma, come noto, al giorno d’oggi questo dettaglio non basta per escludere la pista del dolo. Per fortuna la Smart si trovava sul lato della strada sgombro di vetture. Dall’altra parte erano invece allineati svariati veicoli che, se il piromane avesse deciso di colpire lì, sarebbero stati verosimilmente aggrediti dalle fiamme, visto anche il venticello che spirava a quell’ora. Indagano i carabinieri, che hanno effettuato le prime rilevazioni già nei minuti immediatamente successivi alla fiammata. I pompieri si sono trattenuti per tre quarti d’ora.