Bagni di piazza San Martin chiusi: "Bisogna tenerli sempre aperti"

Dopo il pienone del weekend c’è chi chiede una soluzione al Comune sul servizio: "Cerchiamo il rimedio"

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"E’ giusto richiamare in città più gente possibile, alimentare la movida è un atto dovuto per favorire il commercio, ma almeno si abbia il buon senso di aprire i bagni pubblici, almeno nei giorni di maggior afflusso". E’ una critica costruttiva a più voci, dopo il grande afflusso a Civitanova nel fine settimana, soprattutto domenica. "Se per caso dovesse succedere che a un anziano, a un bambino o a una mamma in attesa necessitasse di un bagno, la soluzione non è il Comune a darla ma il bar più vicino. E questo non è bello", spiega un cittadino. Il problema è da una decina di anni sempre lo stesso: i bagni pubblici di piazza San Martin, posizione strategica perché ubicati al centro, vengono aperti solo il sabato mattina in occasione del mercato settimanale, mentre gli altri giorni della settimana restano inesorabilmente sbarrati, anche quando il centro pullula di persone. E’ successo anche domenica, e in tanti hanno sbottato. Una storia ormai vecchia. A realizzare quei bagni, ci pensò a suo tempo l’amministrazione Marinelli, mentre a chiuderli l’amministrazione Corvatta. La gestione e il controllo, inizialmente, furono affidati ad alcuni ragazzi diversamente abili, soddisfatti di sentirsi utili alla comunità. Poi con l’amministrazione Corvatta il servizio venne lasciato per qualche tempo incustodito perché gestirlo in quella forma pareva non fosse formalmente legittimo. E i bagni pubblici lasciati a se stessi "esercitarono subito una forte attrazione per i pusher e i tossici (la cronaca ha registrato anche un paio di overdose) che lì convenivano di giorno e di notte per i loro commerci e affari", ricorda un altro cittadino civitanovese. Da qui la decisione di chiudere. "Ma è possibile che non vi sia una soluzione alternativa?", si domansa. Sono in molti a chiederselo e il palazzo dà così la sua versione: "Stiamo cercando il rimedio". "Abbiamo affidato ad una cooperativa sociale il compito di gestire il servizio, garantendo l’apertura nelle giornate del sabato e della domenica fino al tardo pomeriggio. Anche nell’ultimo weekend doveva andare così, ma purtroppo c’è stato un errore, un malinteso del quale la stessa cooperativa si è assunta la responsabilità. Non succederà più", spiega un politico. Di stabilizzare il servizio e renderlo attivo tutta la settimana, comunque, ancora non se ne parla: costerebbe troppo, così come non è pensabile un’apertura a pagamento, sistema attuato alla stazione ferroviaria.

Giuliano Forani