Civitanova, in coma a 9 anni. Scatta l'indagine

Emorragia dopo l’operazione al naso, il padre: "Respinti al pronto soccorso, denuncio". L’Asur avvia inchiesta interna

Il piccolo è stato intubato e portato in eliambulanza a Torrette (foto d’archivio)

Il piccolo è stato intubato e portato in eliambulanza a Torrette (foto d’archivio)

Civitanova Marche, 8 luglio 2020 - Da lunedì c’è un bimbo di nove anni in coma farmacologico al Salesi e due genitori che lo vegliano. Ha nove anni e la sua vicenda finirà in tribunale. "Appena starà meglio, agirò per querelare in sede penale e civile chi ha sbagliato", avverte il padre, 44 anni, di Sant’Elpidio a Mare. La soluzione precipita nel pomeriggio di lunedì, quando dall’ospedale di Civitanova il bimbo viene trasferito ad Ancona in eliambulanza. Tutto comincia alle 14.30 di quel lunedì, quando il babbo e la mamma lo accompagnano al pronto soccorso, ma non li fanno entrare.

«Il 24 giugno – racconta il padre – ha subìto un intervento alle adenoidi. È andato tutto bene e dopo tre giorni è stato dimesso con l’avvertimento di possibili emorragie come normali complicazioni. Il 30 giugno, ha avuto la prima. Siamo andati al pronto soccorso, accoglienza perfetta, mio figlio è stato portato nel reparto di otorino, tenuto in osservazione un paio di giorni e dimesso. Ieri (lunedì, ndr ) un’altra emorragia". Qui comincia il calvario. "Verso le 14.30 – prosegue –, siamo corsi in ospedale. All’infermiera del triage ho detto che il bambino aveva una emorragia post operatoria. Mi risponde che dovevo portarlo in reparto e che non potevo accedere da lì, ma dovevo fare il giro e raggiungere l’ingresso principale, che è distante a piedi. Tamponavo il bambino con un asciugamano, la situazione era chiaramente critica, ma ci ha costretto a uscire. Arrivati in reparto, ci hanno detto che per ricoverarlo avevano bisogno dell’accettazione del pronto soccorso".

A questo punto i medici si prendono cura del piccolo, mentre il padre torna al triage. "Ero incavolato nero – ammette –, anche perché ho visto che hanno fatto entrare un uomo per un’insolazione presa al mare, invece a mio figlio sanguinante hanno chiuso le porte". La rabbia è tanta e comincia a chiamare i numeri delle forze dell’ordine, ma non riesce a ottenere l’arrivo di pattuglie. Infuriato, mentre moglie e figlio sono nel reparto di otorino, si dirige verso la caserma dei carabinieri di Civitanova. Vuole denunciare, ma mentre è in attesa gli arriva la telefonata della moglie, che lo avverte che il bimbo si è aggravato. "Mi sono precipitato in ospedale – dice con il ricordo di quei terribili momenti –, mio figlio era in sala operatoria e dopo un’ora e mezzo sono usciti i medici. Hanno detto che era tutto a posto, ma che il bambino andava tenuto sotto controllo e messo in coma farmacologico. È stato intubato e portato in eliambulanza al Salesi. Non mi pare che sia andato tutto bene. Adesso voglio chiarezza e voglio sapere perché ci è stato negato l’ingresso al pronto soccorso. Costringerci a camminare come e quanto ha influito sulle condizioni di mio figlio? Appena starà meglio, presenterò denuncia in sede penale e civile per avere giustizia".