Banca Marche, la sentenza. "Azionista sarà risarcito da Ubi"

Il ricorso pilota di un maceratese apre la strada ai risparmiatori

Caso Banca Marche, l'avvoca Pantaleoni (a destra nella Foto Calavita)

Caso Banca Marche, l'avvoca Pantaleoni (a destra nella Foto Calavita)

Macerata, 6 dicembre 2018 - Aveva investito in Banca Marche, sarà risarcito da Ubi. Lo ha deciso il giudice di pace accogliendo il ricorso pilota di un maceratese. La banca farà senza dubbio appello alla sentenza di primo grado, che però è un tassello importantissimo per i 45mila azionisti del defunto istituto bancario.

Il professionista maceratese nel 2012 aveva comprato tremila euro di azioni di Banca Marche, su suggerimento dell’impiegato. Poi nelle casse della società si era aperta una voragine che, nel 2015, portò al fallimento con l’azzeramento di tutte le azioni.

Per gli azionisti, le prospettive erano pessime. Infatti anche il professionista maceratese all’inizio aveva pensato di lasciar correre, ritenendo non ci fossero speranze di riavere i soldi investiti. Poi invece ha deciso di provarci, e si è rivolto all’Adiconsum che, con l’avvocato Diomede Pantaleoni, ha avviato un ricorso pilota contro Ubi banca. In aula, è stato chiamato a testimoniare anche l’impiegato che aveva suggerito l’investimento. Il bancario ha confermato di averlo proposto sulla base di un prospetto informativo che però si era rivelato falso, visto che dava un quadro molto più roseo delle condizioni societarie.

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E ieri mattina il giudice di pace Mannino – competente in quanto si tratta di una causa di valore inferiore ai cinquemila euro – si è pronunciato dando ragione all’azionista e condannando Ubi a risarcirlo della somma investita, rimborsando anche le spese del processo. Ubi, ha chiarito il giudice di pace, deve risarcire il danno agli azionisti in quanto ha acquisito Nuova Banca Marche, che a sua volta era subentrata alla vecchia Banca Marche.

Questa è la prima sentenza in regione favorevole alle vittime di Banca Marche, mentre molte altre ce ne sono state in merito alle quattro banche fallite nel 2015. Una sentenza che apre una strada maestra ai 45mila azionisti della società fallita, che da un giorno all’altro si erano visti annullare le somme investite nella convinzione – certificata – che i conti societari fossero sani.

Fin dall’inizio l’Adiconsum ha deciso di seguire la strada della causa civile nei confronti di Ubi e prima ancora di Nuova Banca Marche, patrocinando un numero elevatissimo di cause civili sul territorio regionale. Una via preferita rispetto a quella del procedimento penale, ancora pendente contro i vertici della società fallita.

«Sono soddisfatto di questa prima decisione – ha commentato l’avvocato Pantaleoni – che stabilisce il diritto degli ex azionisti Banca Marche di vedersi risarciti da Ubi Banca, che è subentrata a Banca Marche che ha venduto loro le azioni. È stato chiarito dal giudice di pace di Macerata che la perdita dei risparmi può essere tutelata con le regole proprie dell’intermediazione finanziaria dinanzi ai tribunali e ai giudici di pace, anche nel caso di bail in come avvenuto per Banca Marche, e indipendentemente quindi dall’importo della somma perduta. Questa decisione conferma la bontà della scelta intrapresa con l’Adiconsum già nel 2015 di tutelare gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati dinanzi ai giudici civili. Dimostra anche che è possibile per gli ex azionisti recuperare i loro risparmi direttamente dalla banca senza doversi rivolgere agli ex amministratori».

Ubi Banca ha già dichiarato che impugnerà la sentenza di primo grado. Il caso dunque finirà all’esame del tribunale di Macerata, che si troverà a dover decidere su numerosi ricorsi simili.