Barche ancora in porto e il pesce fresco locale continua a scarseggiare

Lunedì è proseguito lo stop, contatti tra marinerie in vista del ritorno in mare

Nemmeno lunedì notte la flotta civitanovese dello strascico ha ripreso la via del mare. Alcuni armatori avrebbero voluto tornare al lavoro anche per non essere da meno degli anconetani e dei sambenedettesi, che s’erano rimessi in moto il giorno prima. Ma gli altri, più numerosi, li hanno convinti a desistere facendo leva sul fatto che in quelle ore sarebbero stati, in Adriatico, gli unici a solcare le acque da Fano in giù. Tra le due schiere è volata qualche parola grossa, ma niente di più. Mancava poco alla mezzanotte quando, tra una ronda e l’altra di un’auto della polizia che girava per monitorare la ’temperatura’ sui moli, il faccia a faccia s’è concluso e ognuno è rientrato a casa sua. Non si sono visti i pescatori delle marinerie sudiste, che hanno lasciato a Caldaroni & C. il compito di dissuadere i concittadini concentrandosi invece a San Benedetto dove non sono mancate le ’carezze’ con chi, in loco, riteneva giusto continuare a pescare. Caldaroni e altri sono saliti in contemporanea ad Ancona (la stessa spedizione era in programma per ieri sera) dove, almeno lunedì, hanno trovato terreno fertile per un nuovo stop. Per il futuro si naviga sempre a vista. Le marinerie si inondano di messaggi e, in ogni città, gli armatori sono perennemente in contatto per concordare il da farsi. Impossibile prevedere quel che succederà la notte seguente. A Civitanova, come in tante altre località costiere, il pesce fresco locale manca ormai da due settimane e mezza.

Mario Pacetti