"Bolletta da 18mila euro" La rabbia dell’albergatore

Stangata sulla luce per gli ultimi tre mesi del 2021, l’aumento è quasi del 100%. Iualè: "Così la situazione è insostenibile, dovrò chiedere la rateizzazione"

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di Giuliano Forani

Quasi 18mila euro di corrente per i mesi di ottobre, di novembre e dicembre del 2021, ne pagava circa 10mila e 500 nello stesso periodo del 2020. A tanto ammonta la bolletta della luce recapitata a Simone Iualè, titolare dell’albergo-ristorante "La Rosa dei Venti", a Monte San Giusto, e presidente provinciale degli albergatori. Un aumento vicino al 100% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sono poche le speranze che nei prossimi mesi le cose vadano meglio. "Per gennaio, febbraio e marzo si annunciano bollette ancora più pesanti – dice Iualè – e parliamo soltanto di energia elettrica. Poi arriverà quella del gas e anche qui ci aspettiamo un’altra botta. La situazione sta diventando intollerabile. Per pagare la bolletta del trimestre scorso dovrò chiedere la rateizzazione alla banca, mai successo prima". La "Rosa dei Venti" ha trenta camere con annesso un ristorante "che lavora al 10 per cento rispetto alle potenzialità", aggiunge Iualè. "Se il sabato sera, tanto per fare un esempio, facevo novanta coperti, oggi ne faccio dieci. A fronte di ciò, galoppano i costi dei servizi e tutto tace – dice ancora Iualè –. Anche la Federalberghi nazionale non spende una parola, né annuncia iniziative ed è un silenzio preoccupante. A conti fatti, se non voglio lavorare in perdita, debbo quasi raddoppiare il costo di una notte: è possibile andare avanti così?" Iualè parla del suo caso, ma ad esso associa quello di tutti i suoi colleghi. "Una situazione insostenibile per tutti – dice –, se non si adotteranno dei provvedimenti mirati". "Siamo in un periodo di emergenza – aggiunge –, ma la realtà è che essa riguarda solo l’aspetto sanitario, impone mascherine e vaccini, ma ignora l’economia e il lavoro. A me si fa obbligo di lavorare al cinquanta per cento rispetto alle potenzialità, ma contestualmente si ignora che le spese aumentano del cento per cento e il governo chiamato a gestire la situazione non indica le iniziative a sostegno". Simone Iualè sottolinea poi le disparità delle misure adottate, secondo le quali sono giudicati a rischio e penalizzati alberghi, ristoranti ed esercizi simili, mentre dall’altra si ignorano altri esercizi dove gli assembramenti sono di norma. "Il supermercato, per esempio, dove ci si può muovere liberamente. Se si vuole che anche la rete alberghiera e poi del ristoro finisca del tutto, lo si dica chiaramente – conclude ancora Iualè –, altrimenti chi è delegato a governare sia l’ordinarietà che l’emergenza si assuma con coraggio le responsabilità e lo faccia con misure eque e per tutti".