Bordoni: l’Avis torna a crescere

L’Avis di Monte San Giusto compie 40 anni ma, come recita lo slogan scelto per pubblicizzare la due giorni di festeggiamenti, "non li dimostra affatto". Le iniziative si apriranno domenica, alle 17 nel cortile di Palazzo Bonafede, con il concerto di musica italiana del festival "Primavera non bussa" organizzato dalla Mabò Band, in cui suoneranno il duo Gloria Foresi-Marco Martellini, e seguirà l’esibizione di Davide Di Rosolini con il suo "Riappacifica tour". Lunedì in piazza Aldo Moro, invece, dopo il saluto delle autorità e la messa, alle 11 seguirà la celebrazione dell’anniversario della Liberazione, organizzata insieme all’amministrazione. Alle 13 pranzo sociale. Sempre in piazza, inoltre, saranno esposti i disegni degli studenti della quinta elementare e della terza media dell’istituto comprensivo "Lorenzo Lotto".

"L’Avis a Monte San Giusto è stata fondata relativamente tardi rispetto ai comuni limitrofi, perché prima del 1982 i pochi donatori sangiustesi erano iscritti con le Avis di altri territori – spiega il presidente Franco Bordoni -. Nel marzo del 1982 il dottor Gino Ramovecchi, allora presidente dell’Avis di Civitanova, in occasione di un suo intervento nella scuola media di Monte San Giusto, ha incontrato alcuni medici del paese e li ha sollecitati a fondare una sezione locale". Il 7 aprile 1982 è seguita la prima assemblea costituiva presieduta da Ramovecchi e dal presidente dell’Avis provinciale, Piergiorgio Lorenzetti. "I primi prelievi della neonata sezione sono stati effettuati per qualche mese nell’autoemoteca che stazionava nei giardini di piazzale Mazzini – aggiunge Bordoni -. Successivamente i prelievi vennero effettuati nei locali del distretto sanitario e, solo nel 1988, venne messa a disposizione la nuova sede nei locali restaurati adiacenti al distretto sanitario e concessi dell’amministrazione comunale. Nel 1991 sono iniziati anche i prelievi di plasma". Il sisma del 2016 ha reso inagibile la sede, sostituita poi con una provvisoria in via Pascoli, dove non possono essere fatti prelievi. Per cui, per donare, i volontari devono recarsi a Civitanova o a Morrovalle. Questa situazione, cui è seguita anche la pandemia, ha penalizzato la sezione che, però, conta ancora circa 200 donatori e oltre 400 donazioni in un anno (riferimento 2021). "Ora con la nuova unità di raccolta a Trodica - conclude Bordoni -, spero che la nostra sezione possa tornare a crescere".

Chiara Sentimenti