Civitanova, Borse lavoro. Bufera sulla consigliera Rossi

La frase incriminata: "Chi non trova impiego è perché preferisce stare a casa"

Monia Rossi, consigliera di Vince Civitanova (Foto Demarco)

Monia Rossi, consigliera di Vince Civitanova (Foto Demarco)

Civitanova Marche (Macerata), 14 luglio 2019 - Bocciata dalla maggioranza la mozione del Movimento 5 Stelle per istituire borse lavoro destinate a disoccupati e finanziate con risorse comunali, ed è bufera su una dichiarazione della consigliera Monia Rossi (Vince Civitanova) rilasciata in aula consiliare per giustificare il no del centrodestra alla misura di sostegno. "Si sono giustificati – attacca il grillino Stefano Mei – dicendo di aver destinato ben 80mila euro a questi progetti. Su quale capitolo di spesa non lo hanno specificato. Ma, la cosa più grave è stato l’intervento della Rossi secondo cui quei soldi sono pure troppi in quanto chi ha perso il lavoro o non lo trova, a suo giudizio, è perché preferisce starsene a casa piuttosto che andare a lavorare. Come si fa ad essere così superficiali, a generalizzare in questa maniera. Meno di un mese fa si è fatta fotografare con i dipendenti licenziati del Mercatone Uno e poi se ne esce con queste affermazioni?". Sulla Rossi si abbatte anche la condanna del Pd. "La Rossi – sottolinea Giulio Silenzi – a nome della maggioranza ha detto che ‘la gente non trova lavoro perché non ha voglia di lavorare’. Drammi umani di chi ha perso il lavoro, di chi non riesce a trovarlo, di chi si fa in quattro pur di trovare un posto, meritano rispetto e non banalizzazioni. Sconcerta che nessuno della maggioranza abbia preso le distanze. Anzi, c’è stata una condivisione, una solidarietà partitica che li rende inqualificabili". "Usano – aggiunge – l’arroganza per offendere e far passare qualsiasi cosa. Come è accaduto con le modifiche allo Statuto, passate con il voto decisivo di Morresi che occupa un seggio assegnato per legge alla minoranza, da lui politicamente venduto alla maggioranza in cambio della poltrona di presidente del Consiglio e di una indennità di 800 euro al mese. Non lo riconosciamo più come garante dell’aula a causa della sua faziosità". Sulle parole della Rossi tranciante anche Mirella Franco (Pd): "Accusare chi è disoccupato di non avere voglia di lavorare è semplicemente vergognoso".