Brignano: "Oggi c’è più bisogno di comicità"

L’attore protagonista sabato all’Arena Gigli con "Ma... diamoci del tu": con tutti i problemi che ci sono, la gente ti chiede di farla ridere

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di Lorenzo Monachesi

"Ma… diamoci del tu!" è la proposta firmata di Enrico Brignano che alle 21 di sabato porterà in scena all’Arena Gigli di Porto Recanati uno spettacolo che ha ricevuto molti consensi. "Oggi – dice il popolare attore – darsi del tu è ormai la prassi, mentre il "lei" sembra qualcosa di arcaico e formale".

Brignano, il problema potrebbe essere risolto sostituendo il lei con il tu?

"Il "lei" è burocratico, lo si usa con le forze dell’ordine o al Comune, ma del resto il "tu" che lo sta sostituendo è vuoto, non porta con sé quella confidenza vera, quella familiarità che intendo io".

Lei come si sente quando qualcuno le dà del lei?

"Se mi trovo in situazioni formali, lo do quasi per scontato e inevitabile; però, di base, mi piace il tu, diretto, amichevole, aperto".

Adesso allora devo usare il tu o il lei?

"Direi che, dal momento che devo raccontarmi, un po’ di intimità sia necessaria. Senz’altro del tu".

Darsi del tu aiuta ad abbattere le distanze che ci siamo costruiti per contrastare la pandemia?

"Mi piacerebbe. Vorrei recuperare l’aspetto umano, confidenziale con le persone. Siamo tutti più sospettosi, più distanti e questo mi ferisce, come essere umano e come artista".

Non temi che usare il tu possa nascondere una finta familiarità?

"In qualche caso accade. Il tu oggi viene abusato perché fa più "gggiovane", più informale. Ma se non c’è una conoscenza di fondo, una confidenza, beh, onestamente mi pare un po’ fuori luogo".

Quando si deve usare il lei?

"Come dicevo prima, il lei, in alcune situazioni, mi sembra obbligatorio perché rappresenta rispetto per un ruolo, per una posizione, anche solo come dimostrazione di riguardo e stima. Certo, mi sento più a mio agio col tu".

C’è la guerra, ogni bolletta è un salasso, ognuno teme per il posto di lavoro: quanto è difficile fare ridere oggi?

"Forse meno di quanto si possa pensare. È proprio nei momenti più difficili che le persone si rifugiano nella comicità, ti chiedono "disperatamente" di farle ridere, per poter dimenticare i guai quotidiani. Certo, bisogna trovare i temi giusti, tentare di non essere banali né offensivi, almeno questo è ciò che cerco sempre di perseguire nei miei spettacoli. Ma ridere è senza dubbio estremamente liberatorio. E provocare la risata lo è altrettanto, credimi".

I biglietti sono disponibili sui circuiti TicketOne www.ticketone.it e Ciaotickets www.ciaotickets.com (online e punti vendita): primo settore 80,50 – secondo settore 69 – terzo settore 57,50 – quarto settore 51,75 – gradinata 46 (diritti di prevendita inclusi).