Brunellini eroico difensore della bandiera

Tante delegazioni e molte scuole allo scoprimento della lapide nel parco dell’ex Casa del Balilla in onore del professore

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di Giuliano Forani

C’erano delegazioni di tutti i corpi militari alla cerimonia di scoprimento di una targa, nel parco della Casa del Balilla, a ricordo di Edmondo Brunellini, professore, educatore, persona brillante e generosa, che ha saputo distinguersi per le doti di profonda umanità, ma anche per il coraggio con cui ha affrontato le vicende più dolorose della vita, in guerra, prigioniero dei tedeschi. In particolare, per il suo attaccamento alla bandiera italiana. Tante presenze sono l’attestato evidente della stima e dell’affetto che tutti, non solo di Civitanova, avevano per il bersagliere Brunellini, l’uomo che aiutava a capire la storia attraverso i suoi racconti, soprattutto il soldato che a suo rischio e pericolo, riuscì a salvare la bandiera tricolore, tagliandola a lembi, distribuendoli ai suoi commilitoni per poi recuperarli a guerra finita e ricucirli dopo averli rintracciati sparsi per tutta Italia. Presenti le delegazioni di alcune scuole cittadine; un esperto dei linguaggio dei sordi ha tradotto ogni fase della cerimonia. La bandiera, dicevamo. Oggi, orna il Sacrario dell’Altare della Patria, a Roma. Sono intervenute delegazioni di bersaglieri da tutte le Marche per rendergli onore, e poi alpini, marinai, carabinieri, polizia, finanzieri. C’erano tutti in quell’angolo dell’ex Casa del Balilla ove Brunellini aveva insegnato per anni. E c’era la Fanfara dei Bersaglieri di Ascoli che ha accompagnato la cerimonia esibendosi in alcuni brani vivaci e gradevolissimi. In prima linea, con Giovanna Paolone Piermanni, la famiglia Brunellini. Il nipote Paolo ha ricordato il nonno e la sua profonda sensibilità. La figlia Patrizia ne ha sottolineato la bonaria ironia, il modo gioioso di interpretare la vita, la sua lezione di umanità. A rappresentare l’Amministrazione è intervenuta l’assessore Barbara Capponi in sostituzione del sindaco Ciarapica, impegnato ad Esine. "Celebriamo un uomo non solo per i suoi gesti eroici, ma anche per quello che ha rappresentato come educatore dell’infanzia" ha detto tra l’altro. A ricordarlo anche il giornalista Ennio Ercoli che è stato prima suo allievo alle medie, poi collega all’Itc. Vittorio Buffa, infine, giornalista, si è rivolto ai ragazzi presenti sottolineando il significato del gesto eroico per salvare la bandiera e l’importanza dell’amore per patria. In chiusura, la benedizione della targa da parte di padre Joseph. Perfetta l’organizzazione curata da Roberto Ciccola (presidente Anc).