Civitanova caro acqua, il salasso è servito

Tariffa unica: stangata da un milione e 400mila euro in due anni

Quattro ore senza acqua

Quattro ore senza acqua

Civitanova Marche, 10 marzo 2019 - La tariffa unica applicata dall’Ato a Civitanova vale una stangata da un milione e 400mila euro in due anni. È l’effetto degli aumenti retroattivi, varati a ottobre dell’anno scorso, ma spalmati a cominciare da gennaio, e dei rincari previsti anche per il 2019. Una decisone presa al termine di un percorso durato circa un anno con riunioni all’interno dell’ambito territoriale 3 e poi assemblee dei sindaci, avallata anche dal Comune di Civitanova, e in cui a guadagnarci di più è il gestore Astea spa, che porta a casa un risparmio di 1.064.000 euro in due anni. L’Astea è la società responsabile del servizio idrico anche a Recanati, il Comune che esprime il presidente dell’Ato, il sindaco Francesco Fiordomo.

Tra le sei società di servizi operative nel territorio provinciale, l’Atac di Civitanova è quella su cui è ricaduto un salasso e la città ne esce con le ossa rotte: bollette più care per 621mila euro nel 2018 e per 809mila nel 2019, secondo i calcoli dell’Ato. Macerata con la Apm incassa risparmi per complessivi 237mila euro nel biennio, la Acquambiente Marche idem (250mila euro) e la Assem spa abbatte il peso della tariffa per 365mila euro. A pagare di più saranno anche gli utenti della Assm spa, più 478mila euro, limati del 10%, riduzione applicata in seguito alle proteste del sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, e anche in considerazione del fatto che i Comuni serviti si trovano nel cratere del terremoto.

Il risultato di questa rimodulazione, che ha uniformato la tariffa applicata da sei diversi gestori, a Civitanova ha fatto lievitare il costo dell’acqua. Alle famiglie stanno arrivando bollette astronomiche, qualcuna raddoppiata rispetto al 2017, fatturazioni anche da 400 euro per i consumi del secondo semestre dell’anno scorso, perché non solo è aumentata la tariffa per ogni metro cubo consumato, ma sono stati rimodulati anche gli scaglioni dei consumi, e ciò a svantaggio dei cittadini. Un doppio fronte per i rincari.

Per le famiglie residenti il costo dell’acqua cresce e contemporaneamente si abbassa anche la soglia oltre la quale scattano gli aumenti per l’uso domestico dell’acqua; dagli 80 metri cubi (scaglione del 2017, prima fascia) a 60 metri cubi(scaglione 2018 e 2019 prima fascia). Cresce inoltre il peso della quota fissa, cresce la tariffa variabile a seconda delle fasce di consumo e poi aumenti sulle prime e sulle seconde eccedenze rispetto poi allo scaglione base.