Caso ’fuori onda’: per Ciarapica c’è ricettazione e diffamazione

Ci sono anche i reati di ricettazione e diffamazione nell’esposto sul fuori onda presentato in Procura da Fabrizio Ciarapica, assistito dall’avvocato Pier Luigi Boschi, contro Silvia Squadroni. La battaglia tra candidati sindaci va avanti a colpi di querele con il sindaco che, nella denuncia, ipotizza anche la violazione della privacy e la manipolazione del fuori onda registrato in coda al Consiglio comunale del 20 ottobre 2020 e con l’esponente del polo civico che ha reagito con una denuncia per calunnia aggravata nei confronti di Ciarapica. E’ stata la Squadroni a rivelare l’esistenza di un video registrato alla fine della seduta consiliare, mentre c’era ancora la diretta streaming che, contrariamente al solito, non era stata scollegata. Ciarapica e suoi interlocutori (il segretario generale Sergio Morosi e il presidente del consiglio Claudio Morresi) non se ne accorgono. Parlano, sono in diretta e tutto viene registrato. Il video ha terremotato la campagna elettorale soprattutto perché, in un passaggio, il sindaco dice di aver messo in contatto un professionista con la proprietà che ha lottizzato l’area dell’ex liceo scientifico e che gli ha poi affidato il progetto di realizzarvi un supermercato. La Procura ha acquisito il fuori onda e già ascoltato Silvia Squadroni per informazioni testimoniali rispetto al materiale di cui è entrata in possesso, che ha rivelato, che non risulta più negli archivi delle registrazioni streaming dei Consigli comunali ma che ha ampiamente girato sui social cittadini e che sarà oggetto di battaglia di periti informatici.