Conto alla rovescia per la giunta Rebus sull’assessorato a Fontana

È in pole per le preferenze, ma è la cognata di Ciarapica. Intanto Brini smentisce la . sua presidenza all’Atac

Sul puzzle della nuova giunta pesano il partito degli assessori e le clausole di incompatibilità legate alle parentele. Se passa il principio che condizionò la prima legislatura Ciarapica, l’esecutivo bis è destinato ad essere una fotografia del primo. Si sono infatti tutti ricandidati gli assessori e hanno portato a casa complessivamente 1.666 preferenze, un dato che fa di loro un partito di circa il 9%. Secondo il Cencelli 2 posti spettano a Fratelli d’Italia, 2 a Civitanova Unica, 1 a Vince Civitanova, 1 a Forza Italia e 1 alla Lega. In quest’ottica, per il partito della Meloni spazio a Barbara Capponi (371 voti) e Francesco Calderoni (211), per la lega a Giuseppe Cognigni (230), per Vince Civitanova Roberta Belletti (242). Per Forza Italia c’è Claudio Morresi, già presidente del consiglio e se manterrà la carica avanti Piero Croia, anche se scalpita Giuseppe Baioni. Per Civitanova Unica scontata la riconferma di Ermanno Carassai (385) ma sul secondo assessore da assegnare alla civica si apre un problema. Intanto la legge sulle quote rosa impone tre assessori donna a Civitanova e per numero di preferenze è in pole position Paola Fontana, cognata di Ciarapica (è la sorella della moglie) e l’articolo 64 del Tuel dispone che non possono far parte della giunta il coniuge, gli ascendenti i discendenti, i parenti e gli affini fino al terzo grado del sindaco. Se lo stop alla Fontana dovesse essere confermato, per Civitanova unica avanza ipotesi di Paola Campetelli, che per una sola preferenza ha bruciato la commerciante Manola Gironacci. Chi resta fuori è Fausto Troiani (Vince Civitanova) che con i suoi 227 voti è arrivato dietro alla Belletti. E’ stato vicesindaco e assessore all’urbanistica e alla palazzina tecnologica ha già fatto tappa nei giorni scorsi per salutare tutti i dipendenti. Nel risiko degli incarichi ci sono anche le poltrone delle aziende partecipate. Nel merito Ottavio Brini, componente del Cda dell’Atac precisa "che la voce che mi vuole futuro presidente della società è del tutto infondata. Dico fin da ora che non sono assolutamente interessato all’incarico".

Lorena Cellini