"Corso Vittorio Emanuele ostaggio dei rumori"

Non solo lungomare. Anche in centro ci si lamenta dei fracassoni e delle corse folli sui motorini: "Più controlli, vogliamo dormire e vivere sicuri"

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di Giuliano Forani

Non è solo la musica che a palla di notte si sprigiona da alcuni chalet a rompere i timpani dei residenti del lungomare sud, ma ci sono anche i cosiddetti "fracassoni", che sfrecciano a tutto gas in sella a scooter e motorini per le vie della città e i timpani li rompono di giorno e di notte, mettendo a rischio anche la sicurezza. Lo denuncia Luciano Ercoli, un residente di corso Vittorio Emanuele, che ha presentato nei giorni scorsi al protocollo del Comune una petizione al sindaco, al quale chiede attenzione anche per questo tipo di disturbo. Ercoli dice di comprendere benissimo la ragione di quanti, soprattutto nei weekend, rischiano di fare loro malgrado le notti in bianco per il mancato rispetto delle più elementari regole di civiltà, ma anche chi non risiede sul lungomare e dintorni ha diritto al riposo, alla sicurezza e ad un po’ di attenzione. Da qui la segnalazione e l’invito a prendere in considerazione anche questo aspetto della vita cittadina. Un problema antico, quello da lui riesumato, che già in passato ha trovato ampio spazio sulla cronaca locale, ma che puntuale riemerge ad ogni estate. Corso Umberto, corso Vittorio Emanuele ed in genere le vie del centro, ma anche via D’ Annunzio, via Alighieri, la zona di Villa Eugenia spesso diventano terra di nessuno. Un’azione preventiva di controllo tecnico è sempre possibile e sarebbe anche un utile deterrente. Per Luciano Ercoli, ma sono in tanti a condividerlo, è mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, in particolare degli anziani, e anche dei turisti che scelgono Civitanova per passare un periodo di tranquillità. "A complicare le cose - dice - c’è già il caldo soffocante di questi giorni e non si può tollerare che ci si mettano pure i ragazzi con i loro mezzi dalla marmitta manomessa, che sfrecciano indisturbati sotto le finestre di casa. Al di là del pericolo che possono arrecare, siamo di fronte ad un attentato alla salute e alla tranquillità. Il rimedio non può essere quello di chiudere le finestre, servono controlli mirati da parte di chi ha il compito di esercitarli, e anche rigore e severità". Per lui, quindi, ben venga l’ impegno che il sindaco si è assunto per risolvere il problema dei decibel "massacrati" sul lungomare sud, ma metta nel conto anche quello del disturbo H24 dei fracassoni e, magari, chieda alle forze di polizia di predisporre controlli sulla regolarità dei loro mezzi, come ogni tanto avveniva negli anni passati.