Covid, studenti di Civitanova contagiati durante la vacanza in Spagna

Cinque liceali neo maturi hanno deciso di rimanere in quarantena a Barcellona, gli altri compagni sono in isolamento in Italia

Contagiati in vacanza (foto di repertorio)

Contagiati in vacanza (foto di repertorio)

Civitanova Marche, 10 luglio 2021 - Si erano concessi la vacanza della maturità a Barcellona, 18 ragazzi ormai ex studenti del liceo ‘Da Vinci’ di Civitanova Marche, ma l’esperienza è stata rovinata dal Covid. Erano partiti il 29 giugno, con la prima dose di vaccino già fatta e col tampone in cui risultavano negativi: documenti che erano il loro lasciapassare. Non pensavano che la fine vacanza sarebbe stata molto più complicata e surreale. Alcuni di loro, infatti, hanno accusato sintomi tipici del virus e il tampone effettuato in un laboratorio della città catalana prima di ripartire, ha confermato che erano positivi, probabilmente contagiati in una delle serate trascorsi nelle discoteche di Barcellona.

Il grosso del gruppo, risultato negativo, è rientrato in Italia ma, per precauzione, si è messo in quarantena. Ma cinque ragazzi, 2 di Civitanova, 2 di Monte Urano e uno di Sant’Elpidio a Mare, risultati positivi, sono rimasti in Spagna e, dopo essere stati male per qualche giorno, adesso sono asintomatici e rimarranno in quarantena almeno fino al 14 luglio. La cosa strana è che nessuno è stato contattato dalle autorità spagnole per seguire una specifica procedura. "Una volta risultati positivi (non sanno se si tratta di qualche variante Covid, ndr) sono stati abbandonati a sé stessi e hanno responsabilmente deciso di mettersi in quarantena" racconta un genitore.

L’alloggio in cui avevano trascorso la vacanza non era più disponibile e facevano fatica a trovare una diversa sistemazione: "Siccome nessuno li ascoltava, rischiavano di restare per strada, se noi gentiori non avessim affittato un appartamento in cui farli restare chiusi per la quarantena". Ciò che è parso più grave è che "il laboratorio analisi non ha denunciato la loro positività, per cui non sono scattati i provvedimenti del caso in termini di assistenza r di consegna dei medicinali. Ogni richiesta di aiuto alle autorità sanitarie locali è rimasta inascoltata e i nostri ragazzi si sono arrangiati come potevano per avere medicine e cibo". Ancora più sconcertante e preoccupante per i genitori è che "non sono state le autorità spagnole a bloccarli, ma i nostri ragazzi, e noi genitori con loro, abbiamo deciso che dovevano restare per la quarantena. Fossero stati meno responsabili, avrebbero potuto prendere il bus, salire sull’aereo, contagiando chiunque, e tornare a casa. Nessuno, ma proprio nessuno, ha chiesto documenti anti Covid agli amici che sono ripartiti".