Cresce l’onda della protesta

Contatti con i pescatori toscani e liguri per bloccare tutti gli scali marittimi

La serrata dei pescatori proseguirà per l’intera settimana almeno, nelle Marche e in quasi tutta Italia, dopo l’insoddisfacente esito dell’incontro di lunedì pomeriggio a Roma tra il sottosegretario alla pesca, Francesco Battistoni (lo affiancava il direttore generale Riccardo Rigillo), e il variegato fronte della controparte: prima le federazioni storiche degli armatori e i sindacati dei marittimi dipendenti e in seconda battuta la combattiva base, più o meno ’descamisada’, capitanata da Francesco Caldaroni. Al primo di questi due tete-à-tete ha partecipato anche il civitanovese Mariano Malaccari (nella foto), uno dei leader della cooperativa Casa del Pescatore. "Al sottosegretario –ci ha dichiarato Malaccari - abbiamo illustrato le nostre rivendicazioni. Battistoni ha replicato sostanzialmente le promesse fatte in precedenza, sintetizzabili in 6 punti: 1) l’apertura di un tavolo che monitori no-stop la crisi in corso, coinvolgendo i ministeri del Lavoro e dell’Economia; 2) l’attivazione, nel giro di qualche giorno, del credito di imposta previsto per il primo trimestre 2022; 3) la presentazione di un emendamento per l’estensione di tale credito al secondo trimestre 2022; 4) la richiesta da parte del nostro Governo, in occasione del Consiglio dei ministri europei della pesca in calendario prossimamente a Bruxelles, di inserire anche le marinerie mediterranee tra quelle legittimate a godere del fermo bellico, con annessa retribuzione delle giornate in cui non si potrà pescare. Nella sua proposta la Commissione europea non le ha viceversa incluse nel novero delle flotte da beneficare; 5) l’imminenza della conclusione dell’iter del decreto ministeriale che stanzia 20 milioni di euro per tamponare il caro gasolio, dopodiché potranno essere presentate le istanze di contribuzione; 6) un pressing sul ministero del Lavoro per l’applicazione della cassa integrazione. Intanto, la base di Marinerie d’Italia non ha riposto nel cassetto l’ipotesi di bloccare nei prossimi giorni il porto di Ancona e tutti gli altri scaliitaliani più importanti. Dopo le marinerie adriatiche al gran completo si sono fermati anche molti pescherecci del versante tirrenico.

Mario Pacetti