Cristina Cesari, oggi funerali a Civitanova. "Impossibile sopportare tanto dolore"

Lo strazio dei familiari e degli amici alla veglia della ragazza morta sugli sci a 25 anni

La veglia per Cristina Cesari

La veglia per Cristina Cesari

Civitanova Marche (Macerata), 19 febbraio 2020 - La nonna accasciata sul feretro della nipote, con le braccia aperte a stringere quella cassa, in un abbraccio straziante e infinito, è l’immagine che racconta tutto il dolore che ha accompagnato ieri pomeriggio la veglia funebre a Santa Maria Ausiliatrice. La chiesa ha accolto il rientro a casa della salma di Cristina Cesari, morta a 25 anni venerdì scorso, dopo un incidente sugli sci a Madonna di Campiglio avvenuto il giorno prima.

La devono portare via, nonna Dina che, sorretta da amici, viene accompagnata fuori. «Povero amore di nonna, povero amore mio. È un dolore troppo grande. Ma perché? Che abbiamo fatto al Signore per dover sopportare questo?» Mormora a ogni passo, inconsolabile mentre si avvia verso l’uscita. A fianco della bara restano i genitori di Cristina, la mamma Lorella e il babbo Carlo. Si fanno forza l’una con l’altro e accolgono le centinaia di persone che ieri, in un incessante via vai cominciato poco dopo le 17, hanno portato l’ultimo saluto a Cristina, in un addio andato avanti fino a tarda serata e che continuerà questa mattina, con il funerale che inizierà alle 10.

«Come faccio, come faccio a sopportare questo dolore», ripete la mamma a chi si avvicina per fare le condoglianze, porgere la spalla per piangere, sussurrare una parola di conforto, anche se parole che alleggeriscono il cuore non esistono e non fermano le lacrime. I momenti più toccanti sono quelli in cui la cercano e la abbracciano gli amici e le amiche di Cristina, una generazione di ventenni, attonita di fronte a tanto dolore. Il fratello Matteo, con la testa tra le mani, sta seduto e piegato sulla panca e guarda fisso in terra. Non si dà pace e quando si alza prende in mano la foto incorniciata della sorella, poggiata sul feretro, e muove le labbra, in un dialogo fra loro due che nessun altro può udire.

Sfilano tantissime persone davanti alla cassa che contiene le spoglie di Cristina. Chi passa tocca il feretro e manda un bacio, prende il ricordo di Cristina, una foto di lei bellissima e sorridente, di lei che aveva tutta la vita davanti e tanta felicità ancora da assaporare e da dare. La famiglia dietro quella immagine ha voluto stampare la frase «Il tuo sorriso è una luce attraverso la finestra del tuo viso, che dice alla gente che il tuo cuore è ancora qui». Sul pavimento tanti fiori, rose e margherite bianche, un palloncino rosso a forma di cuore, due sue grandi immagini trasformate in poster dagli amici che nessuno consola. La commozione è forte quando si diffondono in chiesa le note di «Abbi cura di me». «Ti immagini se cominciassimo a volare tra le montagne e il mare, dimmi dove vorresti andare. Abbracciami se avrai paura di cadere», canta la voce di Simone Cristicchi, al culmine della veglia di addio a Cristina che oggi riceverà l’ultimo abbraccio di chi l’ha amata.