«Noi danneggiati dai vaccini». Il monito di Genitori per la Vita

Convegno a Civitanova. Il medico Giannotta: «Conflitto d’interesse delle case farmaceutiche»

Un momento del convegno (foto Vives)

Un momento del convegno (foto Vives)

Civitanova Marche (Macerata), 6 dicembre 2015 - Oltre 200 famiglie hanno partecipato, ieri all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova, al convegno dal titolo “Vaccini: allarme giustificato?”, organizzato dal Gruppo Genitori per la Vita di Macerata insieme alle Associazioni Acu Marche, Anmic, Comilva, Condav, Assis, Genitori e figli per mano, RAV-Hpv. «Una sala gremita e in religioso silenzio – dicono gli organizzatori – hanno ascoltato medici, avvocati e genitori che hanno avuto i figli danneggiati a causa della pratica vaccinale e soprattutto testimoni della scarsa trasparenza sui rischi che i vaccini possono comportare».

Commovente è stato l’intervento delle ragazze dell’associazione Rav-Hpv, tutte dai 14 ai 17 anni, venute dalla Lombardia per portare la loro testimonianza. «La loro vita – dice il Gruppo Genitori per la vita –, dopo la somministrazione del vaccino contro il Papilloma virus, è stata definitivamente compromessa. Ragazze che non possono più fare attività sportiva, studiare e andare a scuola come gli altri compagni e persino andare a vedere un film al cinema per loro è un’estenuante impresa. Nel loro caso le reazioni avverse si sono manifestate con fibromialgia (dolore cronico associato a stanchezza, disfunzioni cognitive, sindrome dell’intestino irritabile), linfoma diffuso, artrite reumatoide». A spiegare dettagliatamente la modalità delle reazioni avverse è stato il dottor Girolamo Giannotta, già autore nel 2004 del libro “Le sindromi cliniche post-vaccinali da vaccini anti-HPV”.

Il medico ha chiamato in causa «il conflitto di interessi delle industrie farmaceutiche», accusate di «finanziare gli studi scientifici del vaccino adolescenziale esaltando i benefici e minimizzando i rischi». Sul banco d’accusa è stato portato anche il governo, reo di concedere totale strapotere alle industrie farmaceutiche. «Chissà perché gli studi sui vaccini sono finanziati dalle case farmaceutiche, chissà perché il Parlamento ha preferito accollare i danni allo Stato (cioè a noi cittadini) piuttosto che alle aziende produttrici di vaccini quando il nesso causale è accertato”, ha tuonato Anna Menghi, dell’Associazione nazionale invalidi e mutilati civili. Il convegno si è concluso con l’intervento degli avvocati Petracci, Amato e Stanca che hanno evidenziato gli elementi giuridici per la libertà vaccinale e l’accesso dei figli non vaccinati agli istituti scolastici.