"Discoteche chiuse, penalizzati sempre noi"

I gestori arrabbiati dopo il provvedimento. Aldo Ascani della Serra: temo che in questo periodo ci saranno tante feste abusive

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Il numero dei contagi è in rapido aumento e il 25% dei nuovi positivi ha circa venti anni, così il Governo è intervenuto imponendo la chiusura delle discoteche. O meglio vietando i balli nelle discoteche fino al 31 gennaio, in un periodo tradizionalmente assai remunerativo grazie all’appuntamento di Natale e soprattutto Capodanno. Una decisione che naturalmente ha fatto arrabbiare i titolari delle sale da ballo, si sentono bersagliati dal Comitato tecnico scientifico anche perché nel frattempo non sono state proibite tavolate numerose tra parenti né si è tornati alla didattica a distanza nelle scuole, pur con focolai nelle classi di mezza Italia. Lungo la costa dunque sarà un San Silvestro senza serate danzanti, ma i luoghi della movida (almeno a Civitanova) cercheranno di far divertire ugualmente solo con la cena. Tra questi il ristorante La Serra: "Trovo questa decisione superficiale e imbarazzante – afferma Aldo Ascani –, è ora di dire basta a chi scredita le nostre attività. Io ho fatto tre dosi di vaccino e dico che avremmo dovuto seguire la Germania che ha agito contro i no vax, queste persone che hanno riempito gli ospedali finendo col toglierci le libertà. Temo anche che, conoscendo il modo di operare del Cts, sia a rischio pure il via libera ai balli dal primo febbraio. Sì, perché a Capodanno abbonderanno le feste abusive nelle ville. Noi ci limiteremo al veglione e i posti sono già andati esauriti da settimane, 250 persone distribuite su mille metri quadrati".

Sempre a Civitanova discoteca a tutto tondo è il Donoma che ha avvisato dell’apertura solo per il cenone. Furioso il neo gestore Daniele Maria Angelini che ha rilevato l’attività da poco più di un mese: "Condanno questo comportamento del Governo, roba da America Latina. Io – dice – sono laureato in Farmacia e so che uno scienziato dovrebbe prevedere, invece qui il Comitato spinge il Governo a far chiudere questo demone discoteca con comunicazione sulla Gazzetta Ufficiale il 24 dicembre. Non potevano comunicare questo divieto prima? Voglio anche ricordare che già si entrava solo con il green Pass rafforzato e avevamo la limitazione del 50% della capienza. Perché tutto questo per le discoteche e niente per le palestre, ad esempio? Faremo solamente la cena e non so dire quante persone avremo, di sicuro dovremo restituire i soldi a chi aveva prenotato il tavolo per il dopo cena".

A Porto Recanati resterà chiusa la discoteca più grande della provincia, se non delle Marche, il Mia Clubbing. Questo stop è una beffa per Jacopo Ascani che l’11 dicembre ha rilanciato il locale, prendendone la gestione dal proprietario Luigi Guazzotti (che rimane per la parte artistica). "Siamo amareggiati. Abbiamo preferito rinunciare al catering – afferma Jacopo Ascani, gestore anche del ristorante Nolita sopra il Mia – e stiamo già provvedendo ai rimborsi. Avremmo anche potuto fare la notte di San Silvestro perché la nostra struttura ha il tetto apribile e i vetri laterali a scorrimento, come un locale open, ma il Decreto non dice nulla al riguardo e allora restiamo fermi. Il Mia è molto grande, anche al 50% della capienza avremmo potuto fare entrare 1.200 ragazzi e per Capodanno, con le nuove regole, sarebbe stato difficilissimo controllare tutto in modo esemplare. Perché finora avevamo sempre fatto così, nel totale rispetto delle norme, obbligando all’ingresso solo previa prenotazione e fino ad una soglia massima, poi – conclude Jacopo Ascani – raggiunto il limite davamo una comunicazione sui social e alle forze dell’ordine".

Andrea Scoppa