Civitanova, disperso in mare un ex calciatore di 20 anni

Choc all’alba, la fidanzata era a riva. Ricerche con elicottero e sub

Il giovane disperso in mare, Jimm Idalinya

Il giovane disperso in mare, Jimm Idalinya

AGGIORNAMENTO: Ritrovato il corpo del ragazzo disperso

Civitanova Marche, 17 agosto 2018 - Uno specchio di mare tra i più insidiosi di Civitanova, quello antistante lo chalet G7 sul lungomare nord, ha ingoiato un giovane operaio di Tolentino che, poco prima dell’alba, stava facendo il bagno insieme a tre amici concittadini, parimenti giovani. Una tragedia che la sua ragazza, rimasta sulla riva perché l’acqua le era sembrata troppo fredda per immergersi, ha vissuto dal vivo senza potere fare nulla. Già dopo poche bracciate, con l’amico che era rimasto alle loro spalle, i ragazzi si sono accorti che Jimm Idalinya, 20enne di origini keniane, ex promessa del calcio tolentinate, non era più insieme a loro.

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Lì per lì hanno pensato a uno scherzo, anche perché non avevano udito né gemiti né lamenti né invocazioni di aiuto. Insomma: nulla che lasciasse presagire la tragedia. Si sono guardati attorno, qualcuno s’è arrampicato fino alla scogliera per osservare meglio a 360 gradi. Niente da fare: nessuna traccia di Jimm. Le 5.30 erano passate da qualche minuto quando hanno dato l’allarme a un ragazzo del personale dello chalet che sull’arenile chiedeva loro conto di quel bagno fuori ordinanza. Appena ricevuta la richiesta di soccorso, si sono mobilitati la Guardia costiera e i vigili del fuoco, che hanno inviato sul posto rispettivamente la motovedetta grande (e una pattuglia a terra) e quasi tutti gli uomini del turno di notte.

Sono stati scandagliati, grazie anche al rinforzo dei pompieri sommozzatori di Ancona a bordo di un gommone, i fondali dove si pensava di potere ritrovare la salma del giovane (FOTO). In particolare l’attenzione s’è concentrata sulle prime due barriere semisommerse del lungomare nord e sul versante esterno della scogliera del molo nord del porto, dove un corpo alla deriva può incagliarsi facilmente. In alto hanno effettuato qualche giro di perlustrazione anche l’aereo e poi l’elicottero della Guardia costiera di Pescara, ma senza successo. Nel frattempo la spiaggia s’era riempita di bagnanti, com’è naturale il 16 agosto. In apparenza una giornata come le altre ma in realtà si respirava nell’aria, e si osservava nei comportamenti della gente, una compostezza insolita per quel carnaio: segno che quella tragedia, con la famiglia di Jimm che nell’attesa di una notizia faceva la spola tra lo chalet e il bagnasciuga, aveva lasciato il segno, tra gli ombrelloni.

Il comandante del porto Piacentini e i collaboratori hanno ascoltato alcuni dei testimoni. La sensazione è che il ragazzo possa aver accusato un improvviso malore (magari una congestione, avendo il gruppo mangiato poco prima in un vicino kebab) dopo una nottata trascorsa in allegria. Del resto quel tratto di mare è particolarmente infido specie da quando, alcuni mesi fa, le scogliere sono state arretrate di una ventina di metri lasciando buche profonde nel settore da dove sono state rimosse. Una volta si toccava, camminando fino a quei massi; adesso non più, perché la profondità dell’acqua supera i 3 metri. Non a caso, ancora il giorno prima, più di una persona aveva rischiato grosso, anche per via delle correnti e dei mulinelli.

E pure ieri mattina, nel bel mezzo delle ricerche, una ragazza è stata soccorsa dal bagnino e dal 118 dopo avere bevuto acqua: s’è ripresa subito, per fortuna. Dicevamo di Piacentini. Come da prassi, una volta finito di raccogliere le sommarie informazioni invierà un rapporto al suo comando superiore, alla Guardia costiera di Ancona, e alla Procura di Macerata. Sospese al tramonto, le ricerche riprenderanno oggi all’alba concentrandosi all’inizio nello specchio di mare già battuto ieri. Probabilmente arriveranno di rinforzo i sub della Guardia costiera di San Benedetto