Divieto di balneazione a Civitanova: troppi batteri in acqua

Niente bagno per due giorni in 600 metri di lungomare nord. Ordinanza di Ciarapica: superati i parametri degli enterococchi intestinali

Uno dei tratti di spiaggia affollato durante l’estate (foto d’archivio)

Uno dei tratti di spiaggia affollato durante l’estate (foto d’archivio)

Civitanova Marche, 29 luglio 2022 - Divieto di balneazione nel tratto di spiaggia del lungomare nord che va dallo stabilimento balneare Golden Beach in direzione sud fosso Maranello fino allo stabilimento G7, oltre 600 metri di litorale. Lo stabilisce un’ordinanza firmata ieri dal sindaco Fabrizio Ciarapica, a seguito dei risultati delle analisi delle acque effettuate dall’Arpam, Servizio laboratorio multiuso di Ancona.

La stessa Arpam ha comunicato che i valori limite dei parametri microbiologici relativi agli enterococchi intestinali sono stati superati, da qui l’ ordinanza di divieto numero 80, in base alle disposizioni di legge finalizzate alla salvaguardia della salute e alla sicurezza. Il tratto di spiaggia interessato al divieto misura 670 metri e coinvolge una dozzina di stabilimenti balneari.

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Nuove analisi di laboratorio per verificare la normalizzazione della situazione e quindi rimuovere il divieto di balneazione, saranno effettuate entro 48 ore dal campionamento che è avvenuto, è bene precisarlo, il 26 luglio. Entro la giornata odierna, quindi, tutto sarà chiarito. L’Arpam precisa che gli altri punti adiacenti alla zona soggetta a divieto e presi a campione allo scopo di delimitare la zona di inquinamento, sono risultati conformi e quindi esclusi dal provvedimento di divieto. Se i risultati delle nuove analisi risulteranno conformi, come tutti si augurano, il weekend sarà salvo.

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Ad ogni modo, i tratti di costa saranno riaperti alla balneazione solo in virtù di un’ulteriore ordinanza sindacale. Adesso ci si domanda come sia potuto succedere il fattaccio, in queste giornate calde e soprattutto aride. Da escludere, infatti, che tutto sia potuto accadere per quelle quattro gocce di pioggia, che peraltro sono cadute mercoledì, e cioè il giorno successivo al prelievo dei campioni. Viste le dimensioni dell’inquinamento, c’è anche da escludere che vi sia stato qualche sversamento da parte dei privati. In soccorso della verità, interviene direttamente l’Atac in una nota inviata al Comune, all’Arpam, alla Regione e alla Capitaneria di Porto, in cui spiega quel che è successo. In sostanza, dice, si è verificata una rottura alla condotta principale, tra le vie Querini e Venier. I suoi tecnici sono immediatamente intervenuti e si son visti costretti, per procedere alla riparazione del guasto, a disperdere l’acqua mediante pompe idrovore immettendola nel collettore per acque meteoriche, che poi, attraverso il Maranello, sono finite in mare mescolate con limo e terra. Da qui la torbidità delle acque, e con essa gli enterococchi.