Sgominata centrale dello spaccio, la base nella casa di un politico

Arresti a Porto Recanati: pusher in affitto in via Leopardi

Porto Recanati (Macerata), arresti per droga (Foto Vives)

Porto Recanati (Macerata), arresti per droga (Foto Vives)

Porto Recanati (Macerata), 26 settembre 2014 - Avevano allestito una vera e propria centrale dello spaccio nell’appartamento di viale Leopardi che gli era stato affittato da un noto politico portorecanatese. Ma i loro traffici non sono sfuggiti ai carabinieri che da tempo li tenevano sotto controllo.

E stasera è scattato il blitz che ha portato all’arresto di tre giovani e al sequestro di ingenti quantitativi di hashish e cocaina. L’operazione dei carabinieri è scattata attorno alle 20, in pieno centro a Porto Recanati. I tre si erano trasferiti in via Leopardi da poche settimane, dopo aver lasciato l’Hotel House.

Un trasloco dovuto a un cambio di strategia nello spaccio di droga: i pusher, infatti, avevano deciso di cambiare mercato e clienti. Da quelli che gravitano attorno all’Hotel House e all’ex Green Leaves, a quelli del centro di Porto Recanati. Tra gli arrestati, infatti, ci sono due giovani pachistani (di 20 e 22 anni) che erano stati avvistati nel pieno dei loro traffici davanti ai negozi del centro, nella zona della stazione e persino di fronte alla chiesa di San Giovanni Battista.

Questa nuova cellula di spacciatori si muoveva in bicicletta, con consegne veloci che però non sono passate inosservate. Gli uomini guidati dal luogotenente Giuseppino Carbonari hanno aspettato l’arrivo di un grosso carico di stupefacenti prima di fare irruzione nell’appartamento al secondo piano di via Leopardi. E per i tre non c’è stato scampo. Le indagini dei carabinieri hanno fotografato una preoccupante evoluzione del mercato dello spaccio portorecanatese. Gli affari sono ora gestiti in larga parte da pusher di origine pachistana, molto giovani, che hanno sostituito marocchini e tunisini. Si tratta di gente senza scrupoli, giudicata ancor più pericolosa dei loro predecessori. L’operazione di ieri sera è solo un primo tassello di questa nuova frontiera nella lotta allo spaccio di droga.

I carabinieri hanno sequestrato un chilo di eroina e 15 chili di sostanza da taglio e denaro ai due pachistani che erano tenuti d'occhio da qualche giorno. Nella perquisizione anche soldi, telefonini e pc, tutto posto sotto sequestro.