"Due anni di transizione, non ci basta"

Aste per le concessioni balneari: Mara Petrelli dell’Abat respinge la proposta del ministro Garavaglia

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di Giuliano Forani

"Due anni di transizione? E che cosa se ne fanno gli esercenti balneari di questi due anni? Poi che cosa succederà"? E’ sfiduciata Mara Petrelli, la presidente dell’Abat. Le dichiarazioni fatte a Riccione dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, non soddisfano la categoria dei balneari, anzi, sono la conferma, per lei, che non ci sono idee, non si vogliono soluzioni radicali o forse, come sottolinea, "si cerca solo di prolungare l’agonia dei balneari". "La mia impressione - aggiunge di getto - è che si sta solo perdendo tempo, manca la volontà di decidere, si cerca di confondere le idee e, visto che tra poco si vota, qualcosa si deve pur inventare". Da parte sua, quindi, sfiducia a 360 gradi. "La politica - dice - si sta preparando a consegnare le spiagge alle multinazionali e ricorre ad ogni pretesto per farlo in modo dolce. Il ministro deve dirci soprattutto che cosa ne facciamo di questi due anni, quando ne sono passati venti e non sono stati capaci di adottare una legge. Certe modifiche normative son capaci di farle in poco tempo - aggiunge ancora - e per decidere di mandarci alle aste son bastati 15 minuti e tanti bigliettini consegnati ai parlamentari per esprimere un sì o un no: a noi chiedono due anni! Parole al vento, da parte nostra sfiducia totale in questa politica che non sa decidere e si rivela del tutto prone a Draghi". "No - conclude Mara Petrelli - non crediamo più a quello che ci dicono, sono sfiduciata, lo siamo tutti. Ci dicano chiaramente le vere intenzioni in questa brutta storia, quali idee ci sono per accogliere le richieste che la categoria ha presentato dopo confronti, consultazioni ed incontri anche con alti esponenti romani, oggi spariti. Ci sentiamo presi in giro".

Sulla stessa lunghezza d’onda le dichiarazioni di Mario Montecchiari, esercente del lungomare nord. "Due anni per andare dove"? – dice –. Forse, per decidere di che morte deve vivere il bagnino? Noi sappiamo quel che vogliamo e lo abbiamo espressamente messo per iscritto, dopo vent’anni, invece, il governo ancora non è capace di indicare una soluzione, e dirci quali sono le sue idee". "Abbiamo sperato - dice ancora Montecchiari - ci eravamo quasi illusi, ma dentro di noi sapevamo tutti che entro il 2023 non si sarebbe fatto niente. Le dichiarazioni del ministro Garavaglia ne sono una conferma. I due anni di transizione non sono altro che la dimostrazione che il governo non sa che pesci prendere e per questo chiede tempo. O meglio - conclude - forse sa dove vuole arrivare, cioè a consegnare le nostre spiagge nelle mani dei grandi poteri, e cerca il modo di farlo metabolizzare alla categoria".