Due euro in più timbrati nel menù: "Solo per l’aumento dell’energia"

"L’aumento è solo per via delle bollette: prima o poi anche quei prezzi scenderanno e quel timbro sparirà". A parlare è Simone Sgariglia titolare del ristorante ‘Hops’. Contattato telefonicamente spiega la decisione di inserire nel menù della sua attività "due euro in più per l’energia". Per intenderci, chi va a mangiare nel celebre locale di viale Vittorio Veneto, paga una sorta di secondo coperto a causa delle stangate subite in bolletta: "Sinceramente non credo di aver fatto nulla di male – chiarisce –. E’ normale una lieve maggiorazione se si passa da una bolletta di ottomila euro ad una di ventiquattro mila". D’altronde, l’attività lavora con una "cucina nuova al 100% elettrica – spiega – e questo incide sulle utenze". E poi ci sono i macchinari usati per fabbricare la birra che fanno lievitare i costi del metano, oltre alle varie materie prime che comunque hanno fatto registrare i propri surplus. "A luglio e agosto abbiamo sopportato, ma ora siamo a ottobre e non è semplice continuare con queste stangate". I forni sono sempre accesi da ‘Hops’, consumano parecchio. Tuttavia l’idea di specificare l’aumento del prezzo sul menù come tutte le scelte è seguita da applausi e fischi: da una parte, c’è chi ha apprezzato la sincerità e la trasparenza, dall’altra chi crede invece sia un danno al consumatore. "Le critiche? In tutti i locali ci sono degli aumenti – sottolinea Sgariglia –, dal cornetto al bar, al primo al ristorante. Ma molti di questi sono aumenti strutturali: significa che quando le bollette torneranno alle cifre di prima quei prezzi rimarranno così, mentre da noi saranno eliminati o almeno dimezzati. E poi si tratta di incrementi sulle portate: un euro in più al piatto significa che se uno ordina primo, secondo e contorno spende tre euro. Vorrei specificare, inoltre, che da noi si esce sempre con lo scontrino in mano e ci sono oltre quindici dipendenti, tutti remunerati e a norma di legge".

Francesco Rossetti