Ex coach di basket morto, slitta il funerale

Malore per Enrico Maria Di Giovanni, possibili altri accertamenti dopo l’autopsia. Il ricordo: "Sei stato un grande dispensatore di consigli"

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di Giorgio Giannaccini

Dietro la morte del portorecanatese Enrico Maria Di Giovanni, avvenuta per via di un malore mentre si trovava in casa, c’è ora il sospetto che possa essere stata causata dall’assunzione di alcune sostanze. Questo è emerso, ieri mattina, dall’autopsia svolta dal medico legale Antonio Tombolini, all’obitorio di Civitanova. Per questo motivo, la Procura ha deciso che la salma sarà ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Inoltre, dovrà stabilire se effettuare ulteriori accertamenti sul corpo, tra cui l’ipotesi di nominare un tossicologo. Oltre a questo, bisognerà scogliere i nodi sul fatto che venga aperto o no un fascicolo contro ignoti, per il reato di morte come conseguenza di altro delitto. Sta di fatto che, fino a quando non saranno conclusi gli esami medici ritenuti necessari, il corpo non verrà restituito ai familiari per celebrare il funerale. Intanto, sui social network, tante sono le reazioni di sconforto per la morte del 54enne, consulente finanziario e soprattutto allenatore di basket per circa vent’anni in diverse squadre della zona, tra la serie C e la serie D, come Castelraimondo, Fabriano, Osimo, Macerata, Montegranaro, Tolentino e l’Adriatica Basket di Porto Recanati. "Non sei stato un semplice allenatore di pallacanestro, sei stato anche un grande dispensatore di consigli e fonte di perenne simpatia per un’intera generazione di ragazzini scapigliati negli anni ‘90 – ricorda uno dei suoi ex giocatori –. Tolentino non ti dimentica". "Buon viaggio grande coach", è un altro dei commenti apparsi sui social. E ancora, un suo caro amico ha scritto: "Solo tanto dolore, non si può accettare la morte di un amico in questo modo. Ti voglio bene Enri, quanti bei momenti trascorsi insieme, mi hai spezzato il cuore". Mentre un vecchio compagno di scuola lo ha ricordato così: "Il tuo, amico mio, è stato un calcio nello stomaco, pareva una delle burle al liceo, invece era un’altra staffilata del destino a ricordarci quanto siamo fragili e quanto è breve il nostro tempo. Caro Enrico, e guarda a noi col tuo solito sguardo ironico e benevolo". La tragedia si era consumata lunedì, intorno alle 20.30, quando i familiari lo avevano ritrovato dentro la sua abitazione, nel quartiere Montarice, ormai privo di vita. Sul posto erano intervenute l’ambulanza del 118 e l’automedica, che non avevano potuto far altro che constatare il decesso, avvenuto per cause naturali.