Filippo Ferlazzo e l'omicidio di Civitanova, la compagna: "Visto nulla, sono sotto choc"

Le parole della donna da dietro le persiane di casa: mi sono allontanata, è successo tutto in pochi minuti. L’avvocato Bizzarri: "È invalido al 100% e ha subìto diversi Tso, ad aprile l’ultimo ricovero in psichiatria"

Filippo Ferlazzo, 32 anni, è in carcere a Montacuto con l’accusa di omicidio volontario

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Civitanova, 1 agosto 2022 - "Mi dispiace per tutto, sono sotto choc". Elena, la fidanzata di Filippo Ferlazzo, il 32enne che venerdì pomeriggio ha ucciso a mani nude Alika Ogorchukwu sul marciapiede di corso Umberto I, a Civitanova, è chiusa in casa e si dice addolorata per quanto successo: sottolinea che lei non era presente al momento dell’omicidio, perché altrimenti avrebbe fatto qualcosa. "È difficile da spiegare – dice a voce bassa alle telecamere del Tg1, da dietro le persiane chiuse –, sono in stato di choc in questo momento. Non ero proprio fisicamente presente (al momento dell’omicidio, ndr). Mi sono allontanata, è successo tutto in pochi minuti". Quando il suo fidanzato è tornato indietro, ha riferito Elena agli inquirenti, era sporco di sangue.

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Filippo Ferlazzo, 32 anni, è in carcere a Montacuto con l’accusa di omicidio volontario
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"Pregavo per quell’uomo, speravo si salvasse, non avevo capito che fosse morto", dice la fidanzata di Ferlazzo, ma Alika giaceva ormai senza vita. "Ma sapevi che nella casa qui vicino abitava l’assassino?", dice una donna all’altra, in un quartiere tranquillo di Civitanova: qui, dove tutti conoscono tutti, nessuno aveva rapporti con Ferlazzo e la sua fidanzata. "Ferlazzo era invalido al cento per cento, ha subito diversi Tso e ad aprile era stato visitato nel reparto di psichiatria a Civitanova. Questa vicenda è dolorosissima, mi dispiace moltissimo per la moglie e il figlio di Alika, ma è giusto che l’imputato abbia una condanna che tenga conto delle sue condizioni. La vendetta non aiuta nessuno, una sentenza giusta sì".

Il braccio sfiorato ed è scattata la follia

Per questo l’avvocato Roberta Bizzarri, difensore d’ufficio di Filippo Ferlazzo, oggi chiederà subito una perizia psichiatrica sul 32enne, depositando tutti i documenti che attestano il suo stato di salute al giudice Claudio Bonifazi, nell’udienza di convalida dell’arresto che si terrà in carcere a Montacuto. Il 32enne è accusato di omicidio volontario e rapina. All’uomo, nato in Austria ma residente a Salerno, era stato diagnosticato un disturbo bipolare e borderline, più volte era stato sottoposto ai trattamenti sanitari obbligatori, e per questo il tribunale di Salerno aveva nominato sua madre Ursula amministratrice di sostegno. E anche la sera del 23 aprile scorso, con la compagna Elena, si era presentato in ospedale dicendo di non sentirsi bene. Era stato visitato nel reparto di psichiatria, ma durante il controllo si era allontanato. A quel punto erano state avvisate le forze dell’ordine e Ferlazzo era stato portato in ospedale, dove poi al mattino era stato dimesso. In seguito, c’era stata una seconda valutazione e l’uomo si era reso disponibile ad avviare la presa in carico da parte dell’ospedale. Ma da allora non è più tornato al reparto.

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