"Fondo per i servizi sociali con parte delle indennità". La giunta dice no

Scintille in Consiglio, la mozione della minoranza è stata respinta

Scintille e polemiche nel consiglio comunale di martedì, a Porto Recanati. La miccia si è accesa quando i gruppi di minoranza (Centrodestra Unito, Porto Recanati 21-26 e Civici per Porto Recanati) hanno depositato, in modo congiunto, una mozione riguardo gli aumenti delle indennità di carica da poco introdotti per gli amministratori locali. In pratica, chiedevano che i membri della giunta rinunciassero a parte dei nuovi compensi, in modo da creare un fondo destinato ai servizi sociali comunali. Tuttavia la maggioranza ha votato contro. E ciò ha generato il malcontento dei gruppi di opposizione: "Questo fondo poteva essere creato anche solo con una parte dei consistenti aumenti di indennità che la giunta si trova ad avere per effetto di contributi statali – ha commentato la minoranza, tramite un comunicato –. Per esempio, dalla quota del vicesindaco, che si trova ad avere 750 euro in più rispetto a chi lo ha preceduto, si poteva destinare al fondo proposto 375 euro. Un assessore invece, che si trova ad avere 521 euro in più rispetto ai precedenti di pari carica, poteva destinare 260 euro. Stessa cosa per il sindaco che aumenta di 1.156 euro rispetto ai predecessori. La maggioranza ha deciso di tenerseli tutti senza nessuna sensibilità". Ma è poi arrivata anche la replica dell’amministrazione comunale. "La consigliera di minoranza Ubaldi ha testualmente dichiarato che ‘l’amministrazione Michelini si è aumentata lo stipendio’ – scrive la maggioranza –. Tale asserzione è di un falso assoluto. L’aumento delle indennità è stato sancito dallo Stato. Tale misura, secondo l’Anci, si rendeva necessaria per incentivare e incoraggiare la candidatura a sindaco o assessore, visti gli oneri e le responsabilità che l’incarico comporta. Con populismo e pressapochismo le minoranze si dimenticano di riferire che tali cifre sono al lordo e successivamente sottoposte a riduzioni. Non possiamo non ricordare che nell’anno 2000 la giunta Fabbracci adeguò i compensi nella misura massima prevista, gravando sul bilancio comunale e senza ridursi l’indennità nei successivi 20 anni di governo".

Giorgio Giannaccini