Fuga dopo il furto, condannate quattro rom

Fatta l’irruzione in una casa le donne avevano seminato il panico inseguite dai carabinieri: per loro pene tra i cinque e i sei anni

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di Paola Pagnanelli

Sorprese dopo un furto in casa di un’anziana, ingannata con le storie delle case in vendita, erano fuggite in auto per le strade civitanovesi, rischiando di causare una raffica di incidenti e tentando di investire i carabinieri che le tallonavano. Ma alla fine erano state arrestate quattro donne rom, e ieri sono state condannate a pene che vanno dai cinque ai sei anni di reclusione. Si tratta di Adelina Di Giorgio, 53 anni, Loreta Guarnieri, 57, Dora Di Giorgio, 43, e Stefania Di Giorgio, tutte residenti del Teramano. Il fatto era successo il 24 giugno scorso. I carabinieri di Osimo, dove si erano registrati diversi furti in casa, stavano tenendo d’occhio una Mercedes sospetta con quattro donne a bordo. Pedinandola, intorno alle 19.30 arrivano a Civitanova. In via Garibaldi, i militari vedono una delle quattro parlare con una anziana alla finestra, salire in casa con un’altra, e poi scendere e ripartire di corsa. Subito cercano di fermarle, ma la Mercedes zigzaga nel traffico cittadino. Arrivano i rinforzi dalla Compagnia di Civitanova, uno dei militari si fa anche prestare uno scooter per seguire meglio le fuggiasche. Le quattro non demordono, lanciano dal finestrino i gioielli e soldi rubati sperando di fermare gli inseguitori, e quando l’auto dell’Arma le affianca la prendono a sportellate, per poco non investono un carabiniere. Ma alla fine le pattuglie le bloccano, al passaggio livello dell’Adriatica. Le quattro finiscono in carcere; due poi, in gravidanza, ottengono i domiciliari con il braccialetto elettronico. Tranne una, hanno tutte svariati precedenti. In casa della civitanovese hanno preso 4-5mila euro di contanti e svariati gioielli. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, una restava in auto, una faceva da palo, l’altra ingannava gli anziani con la scusa di cercare case in vendita e l’ultima razziava il possibile. Un trucco che avrebbero messo in atto in più occasioni. Ieri mattina per loro, in tribunale a Macerata, si è tenuto il processo con il rito abbreviato in udienza preliminare. Per le accuse di rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, il pm Enrico Riccioni ha chiesto la condanna a nove anni di reclusione per le imputate. L’avvocato difensore Gianfranco Di Marcello ha invece sostenuto che le quattro non avessero capito che a inseguirle fossero i carabinieri: si sarebbero spaventate pensando a dei malintenzionati. Alla fine, il giudice Claudio Bonifazi ha inflitto la pena di sei anni di carcere ad Adelina Di Giorgio, cinque a Dora Di Giorgio, cinque anni e due mesi a Stefania Di Giorgio e infine a sei anni e due mesi a Loreta Guarnieri. Le condanne sono state accolte con sorpresa dalle imputate, presenti in aula.