Civitanova, si butta in mare per sfuggire alla polizia. Salvato dai pompieri

Operazione antidroga, il giovane tunisino è stato trovato nascosto in una nicchia sotto la banchina del molo sud

Il salvataggio (foto Federico De Marco)

Il salvataggio (foto Federico De Marco)

Civitanova, 12 aprile 2021 - Era cominciato tutto con un’accesa disputa nell’area retanti tra tre maghrebini in odore di spaccio, che avevano calamitato l’attenzione di molti. Nel mezzo un blitz antidroga del commissariato e, alla fine della giostra, la fuga disperata di uno dei giovani che, per farla franca agli agenti, s’è buttato nelle gelide acque del bacino portuale.

Per due ore, dalle 17.20 alle 19.20, non s’è saputo nulla di lui: sembrava svanito nel nulla. Ma per fortuna, dopo due ore di ricerche da parte degli uomini della Guardia costiera e dei vigili del fuoco, il fuggiasco è stato scovato in una nicchia all’asciutto sotto la banchina del molo sud, appena sopra il livello dell’acqua. Tremava come una foglia, per l’ipotermia. Ma se la dovrebbe cavare.

Dei suoi due "colleghi", uno è stato bloccato dalla polizia dalle parti della cooperativa Casa del Pescatore, mentre l’altro è riuscito a far perdere le sue tracce sulla terraferma. Il giovanotto finito in ammollo è di nazionalità tunisina, ha 22 anni ed è ben noto alle forze dell’ordine frequentando abitualmente la nostra città pur senza dimorarvi secondo le regole.

La sua temporanea eclissi ha mobilitato per le ricerche in porto una ventina di uomini guidati dal comandante della nostra Capitaneria, il tenente di vascello Ylenia Ritucci, e, relativamente ai pompieri, dal capoturno Michele Simoni.

Dopo essersi liberato del telefono cellulare, il maghrebino s’era buttato in acqua dalla motonave Francesco Guidotti facendo perdere subito le sue tracce. E a 20 metri da lì, nell’intercapedine di cui si diceva, è stato ritrovato due ore dopo. Fino a quel momento, ovvero fino alle 19.20, era stato cercato anche nelle imbarcazioni alla fonda dove, teoricamente, avrebbe potuto trovare riparo.

In acqua hanno operato la motovedetta della Guardia costiera e il piccolo ma manovriero battello dei pompieri. Quando il comandante Ritucci stava ormai pensando di far intervenire i sub di Ancona precedentemente allertati, sono stati i vigili, insieme al nocchiero di porto capo Mazzon che era salito a bordo per coadiuvarli, a scorgere il fuggiasco tra le "grotte" e a sollecitarlo a consegnarsi per evitare che la storia potesse sfociare in tragedia.

Il giovane è stato riscaldato subito con una coperta termica e trasportato via battello fino al pontile Euromare, dove poco dopo è arrivata l’ambulanza del 118 che lo ha preso in consegna per le prime cure prima di trasferirlo all’ospedale. Ad attenderlo lì c’era anche la polizia per l’identificazione e per poterlo marcare stretto, dopo lo scherzetto che aveva combinato, in vista dei successivi provvedimenti a suo carico.  

L’area portuale non è nuova a episodi di questo genere. Alcuni anni fa, di mattina e nella stagione calda, un nordafricano si gettò ugualmente in mare nel tentativo di sottrarsi alla polizia. Rimase a lungo in acqua nel tratto antistante la scogliera del molo sud, prima di accettare di arrendersi e farsi ripescare dalla motovedetta della Capitaneria. In precedenza, nel 2014, un altro maghrebino tentò invano la fuga di prima mattina nel bacino interno del porto, tra un pontile e l’altro del Club Vela.