Furti Civitanova, ladro incappucciato. Scorribanda al porto

Raid in quattro attività, spariti oltre 1.500 euro. Balordo ripreso dalle telecamere

Giovanni Paci mostra il vetro infranto del negozio Retimar

Giovanni Paci mostra il vetro infranto del negozio Retimar

Civitanova, 2 febbraio 2019 - Era da un po’ di tempo che non si lamentavano dei raid ladreschi nell’area portuale. Fino a giovedì sera, quando qualcuno (non si sa se un tizio solo o una banda di più persone) ha preso di mira ben quattro attività commerciali operative non lontano dalla capitaneria di porto: «Retimar» di Alberto Paci, «Pavanelli Nautica» di Ottavio Pavanelli, «Proteus Pesca» di Enrico Bufalini e «PaciNets» di Nazzareno Paci. Le prime due hanno l’ingresso principale in largo Donatore di sangue, mentre le altre si affacciano in via Leonardo Da Vinci. In tutti e quattro i casi l’intrusione è comunque avvenuta dall’alto e dal retro, ovvero dal lato del mare, in modo da non dare nell’occhio. Soltanto in una circostanza, da «Retimar», il ladro ha avuto successo. È infatti riuscito a scovare 1.500 euro che Alberto Paci custodiva dentro un cassetto dell’ufficio di segreteria. Nella stanza vicina, quella aperta al pubblico (il negozio vende articoli vari del settore della pesca: reti, abbigliamento, strumentazione professionale e quant’altro), c’è un registratore di cassa che è stato puntualmente violato: dentro si trovavano 40 euro. Ai 1.540 euro in contanti trafugati vanno aggiunte le spese che il proprietario dovrà affrontare per sistemare vetri infranti, porta interna forzata e il registratore di cassa (da aggiustare).

Ad accorgersi della scorreria è stato Giovanni Paci, figlio di Alberto, attorno all’una e mezzo della notte, al rientro da una tornata di lavoro in mare (lui fa il vongolaro). Di fianco a «Retimar» c’è «Pavanelli Nautica». Lì non è stato rubato nulla e si contano soltanto, poi, i lievi danni materiali.

Una delle quattro telecamere di sorveglianza ha registrato il timing dell’intrusione e la sagoma dell’uomo gironzolante tra le barche del cantiere navale, pure gestito da Ottavio Pavanelli, che si trova all’esterno del negozio. Lo sconosciuto (se ne vede uno soltanto in azione e forse, in effetti, ha operato senza complici) è stato ripreso tra le 20.55 e le 21.05, mentre si muoveva senza fretta, sbirciando qua e là. Soltanto in un frame si riesce a osservarne relativamente bene il viso: un volto pulito (niente barba, per intendersi) sotto il cappuccio che ne cela i capelli. Di sicuro non un anziano: un giovane, o al massimo un quarantenne.

Fisico asciutto, all’apparenza. E statura non elevata. Materiale su cui può lavorare il commissariato di polizia, che indaga su queste intrusioni. Da «PaciNets» il lazzarone s’è limitato a rompere un vetro in alto, dall’esterno. Arrampicatosi fin lassù, deve aver dato un’occhiata dabbasso. Evidentemente non ha notato nulla di stuzzicante e ha lasciato perdere. Anche da «Proteus Pesca», un emporio di pesce all’ingrosso, non è invece sparito alcunché. Il raid dell’altra sera, riconducibile di sicuro nelle sue varie articolazioni alla stessa mano ed effettuato verosimilmente con delle intrusioni in rapida successione, segue di pochi giorni quello, ben più devastante e fruttifero per i ladri, messo a segno sul lungomare sud.