Ruba allo chalet, i titolari: "Perdonato"

Malatini: non va considerato ladro, ma persona in stato di necessità

Lo chalet 'I due Re'

Lo chalet 'I due Re'

Civitanova, 28 agosto 2018 - Da una settimana, nel magazzino del loro chalet avvenivano ammanchi: pane, latte, frutta, olio, e così via. I titolari ne prendevano atto, si chiedevano chi potesse essere e tutto finiva lì. Ieri hanno scoperto il ladro. O meglio, l’autore di quegli ammanchi che loro non chiamano ladro ma «persona in stato di necessità». Lo perdonano, gli lasciano tenere quello che di notte aveva prelevato, non lo denunciano né vogliono che, per questo, l’autore dei fatti li vada a ringraziare.

Succede al lungomare sud, nello chalet-ristorante «I due Re» di Michela Malatini e il marito Andrea Savoretti. Ieri non erano al lavoro al ristorante, ma a Roma. Raggiunti telefonicamente, si scherniscono. È Malatini a parlare. «Ma per una stupidaggine del genere tutta questa attenzione?» Appare stupita. Non è una stupidaggine. In momenti di grandi respingimenti e di rabbia per una violenza che monta senza confini, in tempi in cui nessuna famiglia o quasi a Civitanova è stata risparmiata da furti, rapine o raggiri, imbattersi in persone che vengono a sapere dai carabinieri di un episodio da ascrivere nel registro di un crimine anche se di scarso conto, perdonano tutto e lasciano all’autore melone, bottiglia d’olio e altri alimentari, imbattersi in queste persone è merce rara. «Va bene – ribatte Malatini –, ma quel poveruomo ha agito per necessità, questo mi hanno detto i carabinieri. E allora che dobbiamo fare, denunciarlo? Non ci pensiamo neanche. Si leggono tanti casi di episodi di violenza fini a se stessi, di vandalismi, di giovinastri che pensano a devastare solo per il gusto di farlo, quello che è successo la notte scorsa è poco più di niente e non merita tanta attenzione. Riteniamo che bisogna fare sempre la tara su tutto, discriminare chi e perché si comporta così, e poi decidere».

Malatini e Savoretti, quindi, hanno deciso: soprassedere e perdonare. Il protagonista del caso è un civitanovese, ha 53 anni e non naviga nell’oro ma in un mare di guai. Lui stesso ha confessato ai carabinieri di essere l’autore di altri «prelievi» illeciti avvenuti nello stesso chalet. «Piuttosto una cosa vorremmo che fosse messa in evidenza – aggiunge Malatini – e cioè che i carabinieri hanno scoperto in brevissimo tempo, nel loro giro di perlustrazione e controllo, l’autore. Li ringraziamo di cuore, vuol dire che il controllo del territorio, compito non facile, sono capaci di farlo con serietà e capacità professionale».