Porto Recanati, la Gi&E riprende l’attività. Concesso l’esercizio provvisorio

Accolta la richiesta dei curatori fallimentari

Iari Borri, 44 anni, comparso davanti al gip

Iari Borri, 44 anni, comparso davanti al gip

Porto Recanati, 27 settembre 2018 - Riprenderanno stamane le attività lavorative allo stabilimento Gi&E, del gruppo Ghergo, a Porto Recanati. Lunedì pomeriggio, infatti, il tribunale fallimentare di Ancona ha accolto la richiesta per l’esercizio provvisorio dell’azienda, formulata dai due curatori fallimentari, Paolo Bortoluzzi e Antonella Gallotta, nei giorni scorsi.

Il giudice delegato ha reputato sostenibile il nuovo piano di liquidità redatto dai due curatori, dando l’ok alla ripresa delle lavorazioni fino al 31 gennaio, anche se non è escluso che in futuro possano essere concesse ulteriori proroghe. Ma allo stato attuale, al lavoro torneranno solo 29 dipendenti dei 38 ancora in assunzione alla Gi&E, e bisognerà anche capire quale sarà il futuro dei nove dipendenti che per il momento sono rimasti sospesi. È quindi l’inizio di una nuova fase transitoria, che servirà poi a vendere l’azienda a un nuovo acquirente. Nel frattempo, Bortuluzzi e Gallotta, continueranno a incontrare clienti e fornitori dell’azienda per assicurare che l’attività lavorativa andrà avanti e che i pagamenti, saranno puntuali.

La notizia è accolta con favore dai sindacati. «Il fatto che sia stato concesso l’esercizio provvisorio è positivo – dice Carlo Cesca della Fiom –, perché si sta rendendo attiva un’azienda che sarà in vendita, salvaguardando l’occupazione. Ciò dimostra che i curatori hanno capito che le commesse c’erano, ma che lo stabilimento era stato gestito male dalla proprietà. Le problematiche ovviamente restano, speriamo in un vero progetto di ristrutturazione, necessario dopo anni di calvario per i dipedenti». «Il provvedimento dà una possibilità di ripresa – osserva Boris Basti della Uilm – ma è presto per cantare vittoria. Bisognerà vedere gli scenari che si apriranno, ma ora una speranza c’è». Più cauto Rocco Gravina della Fim. «La notizia dell’esercizio provvisorio era nell’aria – afferma –. La prossima settimana, incontreremo i curatori fallimentari per sapere quali saranno le aspettative dei nove dipendenti sospesi e se avranno margini per tornare a lavorare. Chiederemo anche ragguagli sul fatturato dei prossimi mesi, visto che non abbiamo ancora numeri ufficiali. A occhio, dovrebbe essere pari, a tre milioni di euro».