Giostre al veleno: "Non ci fanno lavorare"

Al Varco sul Mare ancora nessuna installazione natalizia. Gli operatori: "Ci avevano dato l’ok, abbiamo anticipato le spese per tutto"

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di Lorena Cellini

Dopo il caso antenna di via Caracciolo, un’altra patata bollente per il sindaco con la vicenda delle giostre al Varco sul Mare. Il Comune non rilascia ancora l’autorizzazione dopo aver assicurato che le istallazioni potevano essere montate. E gli operatori protestano: "Vogliamo solo lavorare, a Civitanova siamo residenti e paghiamo le tasse, diamo i voti al nostro sindaco e non ci fanno lavorare. A novembre ci è stata data la conferma che potevano montare le giostre per le feste natalizie, abbiamo anticipato le spese degli allacci della corrente e comprato le luminarie da istallare al Varco. Ora non ci vogliono più far lavorare. Abbiamo famiglie da mantenere, bollette da pagare". Uno sfogo amaro, mentre il luna park, che sarebbe stato autorizzato dal primo dicembre al 31 gennaio, ancora non c’è. Tutta colpa della torsione a cui la giunta ha sottoposto gli uffici comunali quando, con delibera n. 474 del 28 ottobre scorso a cui il dirigente responsabile del servizio ha dato parare negativo, ha deciso di autorizzare le giostre al varco nonostante il consiglio comunale il 12 aprile (delibera n. 25) avesse stralciato quell’area dalle zone aperte ai luna park. Siccome il consiglio comunale è sovrano, sorge il problema della legittimità di autorizzazioni che vadano in senso contrario e a palazzo Sforza stanno cercando di capire come uscire dall’impasse. Intanto attacca Silvia Squadroni (Siamo Civitanova): "Sono e resto convinta che le giostre rappresentino, per i bambini, un appuntamento irrinunciabile soprattutto nel periodo natalizio, ma anche che questo non c’entri con quanto sta accadendo nel caso di specie, poiché il sindaco in primis e chi per lui ha offerto garanzie alla famiglia Greco sul luogo di installazione non ha chiarito che una precisa delibera consiliare spostava l’installazione dal Varco sul Mare ad altro luogo". Dall’aspetto tecnico a quello politico: "Siamo Civitanova vuole far comprendere ai civitanovesi che non si può trattare nulla con chi non mantiene mai le promesse peraltro, nel caso di specie, violando una precisa norma votata da loro stessi". "Ciarapica – conclude Squadroni – in campagna elettorale ha incantato un civitanovese su quattro e gli altri tre si stanno svegliando e chiedono giustizia. Promuoveremo le giostre, se al governo della città, concordando per iscritto con i gestori luoghi e date, modalità e sistemi, con chiarezza e trasparenza".