"Gli alleati non credono a Ciarapica"

Caso del fuorionda, la Squadroni ’cita’ Pollastrelli, Turchi e Troiani. Ghio: "Niente fango, il video parla chiaro"

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di Lorena Cellini

Infuria la polemica dopo l’annuncio di Fabrizio Ciarapica di aver incaricato i suoi avvocati di fare chiarezza sul suo fuorionda acquisito dalla Procura. Silvia Squadroni, candidata sindaco civica, che quel video ha svelato, non molla la presa: "Addirittura dichiara di aver investito i suoi legali di valutarne i profili penali. Ma ci rendiamo conto? Non fa tenere il Consiglio comunale il 25 aprile, rispedendo a casa i suoi consiglieri perché avrebbe dovuto confermare, ad interrogazione di Ghio, Silenzi e Mei, che nella variante Ceccotti compariva ancora l’ingegnere Perugini e s’inventa la storiella del Covid. Ma non si salva comunque perché ha semplicemente ritardato le stesse domande che presto o tardi gli verranno sottoposte da polizia giudiziaria e pubblico ministero, eventualmente guidati da circostanziate e puntuali relazioni. In un qualsiasi paese Ciarapica-Morosi-Morresi si sarebbero dimessi e con loro l’intera maggioranza, a Civitanova invece alzano la cresta, minacciano e denigrano chi ha reso pubbliche le malefatte".

Quanto alla unità del centrodestra vantata da Ciarapica nel corso della conferenza stampa che la coalizione ha tenito ’altro giorno, Silvia Squadroni rivela anche qui un retroscena: "Il primo cittadino aveva accanto Giorgio Pollastrelli, che ha sostenuto pubblicamente che la Lega è in forte imbarazzo per il contenuto del video, e l’auto dichiarato ‘camerata’ Pierpaolo Turchi, che per tre mesi ha descritto Ciarapica come il male assoluto dinanzi a decine di civitanovesi e membri del mio staff. E che dire di un Troiani che sogna 67 consiglieri al prossimo giro, così da ‘tenere in pugno l’eletto’? Oggi non so bene chi rappresentino, però a Ciarapica occorre di tutto se ai convegni in cui va deve portarsi dietro la claque".

Anche Stefano Ghio di ’Riformiamo’, lista alleata della Squadroni, interviene sul video: "Il sindaco decide di non parlarne e dà mandato ai suoi avvocati per fare chiarezza. La chiarezza l’ha fatta il video in streaming. La rilevanza penale o meno ha significato solo per gli interessati. Sono anni che in questa città si denuncia politicamente il metodo fondato sui favori e il video ha portato alla luce ciò che è, senza infiocchettare nulla. La realtà pura e semplice è questa qui. "Non c’è fango - conclude Stefano Ghio di ’Riformiamo’ - nella verità dei fatti registrati. Si è solo constatata la forza della trasparenza di uno streaming e l’amarezza per l’atteggiamento ridanciano e fuori dalle regole del sindaco Fabrizio Ciarapica. Direi che ‘una volta è abbastanza’ e ora il primo cittadino uscente e il suo centrodestra possono andare a casa".