"Governo indifferente, pronti alla serrata"

La rabbia degli armatori, Caldaroni: "Caro gasolio, nessuna risposta al nostro grido d’allarme". Micucci: "Ancora in attesa dei ristori"

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di Mario Pacetti

Sta per scadere l’"ultimatum" al governo degli armatori, pronti a una nuova serrata e al blocco della pesca in tutta Italia se le loro richieste non dovessero essere accolte. Nel fine settimana i pescatori si confronteranno tra loro in tante assemblee locali (una è prevista anche a Civitanova) dopodiché formalizzeranno lo stop a partire da lunedì prossimo. Uno stop probabilmente sine die, mentre all’inizio di marzo incrociarono le braccia per una sola settimana. "Sono convinto che nelle prossime ore non succederà niente nelle stanze che contano – ha dichiarato Francesco Caldaroni, leader a Civitanova della cooperativa Piccola pesca e, a livello nazionale, di Marinerie d’Italia – e dunque non ci sarà alternativa allo sciopero. Il governo s’è dimostrato indifferente all’ennesimo grido d’aiuto delle marinerie italiane, fiaccate dal caro gasolio e non solo. Abbiamo capito che, per ottenere qualcosa quando dall’altra parte ci sono solo silenzio e derisione, bisogna fermare l’attività e fare la voce grossa. Stavolta saremo meno morbidi di due mesi fa. Anche nei confronti di chi, tra di noi, dovesse provare a dividerci e ad andare in mare a dispetto delle decisioni della maggioranza". Il prezzo del gasolio alle pompe delle banchine è sempre molto alto e supera sistematicamente da tante settimane ormai la soglia psicologica dell’euro al litro. "In Romagna – ha spiegato l’avvocato Giuseppe Micucci, figura carismatica dell’altra cooperativa Casa del Pescatore – più di un armatore ha bloccato lo scafo in porto, depositando i documenti nelle Capitanerie. Da noi non si è ancora arrivati a tanto ma la strada è quella, se governo e forze politiche dovessero restare inerti. Della piattaforma rivendicativa risalente alla precedente agitazione nulla è stato fino ad ora recepito, a parte l’idea di un ristoro alla filiera ittica per complessivi 20 milioni di euro. Ma siamo ancora in attesa della conclusione dell’iter burocratico di questo provvedimento e, nella migliore delle ipotesi, ci vorranno mesi prima che gli armatori vedano quei soldi. Servirà molto di più, a cominciare dalla concessione di un fermo pesca facoltativo retribuito e da misure congrue sul versante della cassa integrazione". Lunedì, dunque, i pescherecci dello strascico si fermeranno dappertutto, salvo clamorosi colpi di scena. Da verificare fino a che punto la protesta si svilupperà più dura e aspra rispetto a quella precedente.