"Hanno occupato quei locali senza avere l’autorizzazione"

Michelini: Croce Bianca all’ex Zanella, ma non hanno fatto neanche richiesta. Diffida al segretario Tetta. "Ora va ripristinata una situazione di legittimità"

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di Giorgio Giannaccini

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco, Andrea Michelini, in merito alle accuse lanciate da Michele Tetta, segretario della neo costituita Croce Bianca e presidente della Croce Azzurra, secondo il quale le due associazioni sarebbero ostacolate dall’amministrazione comunale. E anzi, in un comunicato il primo cittadino ribatte: "La Croce Bianca si è impossessata dei locali dell’ex Zanella senza neppure avanzare domanda di comodato d’uso. Trattandosi di una organizzazione di volontariato di nuova costituzione, avrebbe dovuto perlomeno avanzare richiesta al proprietario: il Comune". Quanto alla Croce Azzurra, il sindaco Michelini aggiunge: "Ha di fatto cessato l’attività di pubblica assistenza, non svolgendo più né servizio di 118, né servizio di trasporto di disabili. È palese che siano venute meno le condizioni giuridiche per poter godere dei locali in comodato d’uso gratuito con spese per acqua ed energia elettrica a carico dei cittadini di Porto Recanati. Il Comune, infatti, può sì concedere in uso locali ad associazioni o enti, ma a condizione che questi svolgano attività di pubblico interesse". Per questo motivo, sottolinea ancora Michelini, "a maggio la precedente amministrazione aveva intimato alla Croce Azzurra di restituire i locali di via Argentina, anche in considerazione del fatto che la Croce Azzurra aveva trasferito la sede in via Bocci. Il 20 luglio, la Croce Azzurra comunicava però di esser tornata in via Argentina, con l’intenzione di costruire un nuovo stabile e di voler procedere alla chiusura dell’associazione. Il 30 luglio, l’amministrazione era tornata a chiedere la restituzione dei locali e si era concordato che il 4 agosto sarebbe avvenuta la riconsegna. Ma il giorno prima della riconsegna la Croce Azzurra ci ripensava, affermando di non voler lasciare i locali di via Argentina, rinviando ogni decisione a settembre". Ma poi, racconta ancora Michelini, "il 9 settembre, invece di inviare comunicazioni per la data di riconsegna dei locali, Tetta inviava una nota al Comune in cui trasmetteva l’atto costitutivo della nuova Croce Bianca che, incredibilmente, aveva fissato la propria sede nei locali di via Argentina, senza alcuna autorizzazione da parte del Comune. Sottolineiamo, quindi, che l’amministrazione comunale, per poter ripristinare una situazione di legittimità, ha diffidato Tetta dal proseguire nell’utilizzo dei locali di via Argentina. Dalle parole del nuovo direttivo della Croce Bianca, abbiamo preso atto di una volontà abbastanza evidente di non restituire al Comune quei locali. Una prassi che non solo condanniamo, ma che non consentiremo in nessun modo".